democrazia

Ciao Grazia, è molto difficile fare un parallelo esatto tra la cultura della Grecia antica e la nostra. Pensa alla democrazia ateniese: nonostante sia la prima forma di democrazia di cui abbiamo notizia, ai nostri occhi appare comunque molto restrittiva. La partecipazione alla politica e al voto era, infatti, in ogni caso molto limitata, le donne e gli schiavi, per esempio, non avevo alcuna voce in capitolo, tra gli adulti di sesso maschile, poi, non avevano cittadinanza stranieri residenti ad Atene e meteci; insomma, i numeri si ridimensionano di molto. La nostra concezione di democrazia, inoltre, non deriva soltanto dalla cultura greca (che, in ogni caso, l'ha indubbiamente influenzata), ma anche e soprattutto da tutti quei complessi sommovimenti politici che hanno attraversato l'Europa e il mondo in particolare dal XVIII secolo in avanti. Posto questo Platone, come Aristotele, individua tre forme di governo (monarchia, aristocrazia e democrazia - mentre Aristotele qui parla di politìa) e le loro rispettive forme degenerate. Entrambi i filosofi, insomma, non ravvisano il pericolo tanto nella democrazia in sé (a prescindere dal nome con cui viene chiamata) ma dalla sua forma corrotta. Inoltre, per Aristotele, in realtà, la politìa, sebbene non sia perfetta, è tuttavia la forma migliore, per contro per Platone la democrazia non può essere la miglior forma di governo in quanto non risponde alle esigenze naturali di competenza dei singoli individui e, per questo, rischia di sfociare nella tirannide che, per il filosofo, è la peggior forma di governo possibile. Spero di esserti stata utile, ti mando un saluto!

Grazie Matilde, anche per la prontezza della risposta. - grazia gavioli 15 Dicembre 2015