Hegel e dittature
Quanto questa concezione dello stato ha influenzato il pensiero fascista?
il 15 Febbraio 2016, da Sylvia Green
Ciao Sylvia, la tua domanda si inserisce in un lungo dibattito che nasce nell'ottocento in relazione alle possibili interpretazioni della filosofia hegeliana in relazione alla politica dello stato prussiano. Per quanto riguarda una possibile influenza di Hegel nello sviluppo del pensiero fascista e nazista (o in generale totalitario), vari studiosi, tra i quali ad esempio Popper, ritengono che sia stato una sorta di "profeta del totalitarismo". Va detto, prima di approfondire la questione, che la filosofia di Hegel comunque non coincide con le teorie fasciste/naziste (i particolare il nazismo si ritiene apertamente lontano dalla dottrina hegeliana in quanto ritiene che l'entità superiore non sia lo Stato bensì la Razza/Sangue) e che le forme statati hegeliani ugualmente non possano riternersi identiche a quelle fasciste/ naziste poiché lo Stato hegeliano è uno stato costituzionale e di diritto (anche se non democratico). Detto questo, le teorie che secondo Popper e altri critici giustificherebbero la politica fascista/nazista sono le seguenti: 1) l'individuo non ha valore al di fuori del contesto statale; 2) lo Stato è sovrano a priori, non in virtù di un riconoscimento della moltitudine; 3) I funzionari statali conoscono il bene del popolo mentre il popolo non conosce il suo stesso bene; 4) i rapporti sociali devono essere subordinati alla vita dello Stato; 5) l'etica dello Stato risponde solo quest'ultimo, non a qualcosa di esterno; 6) la guerra esterna giova alla salute dello Stato e all'unione di questo eliminando la possibilità di conflitti interni. Insomma secondo questa parte della critica, in buona sostanza la filosofia hegeliana giustifica il primato del singolo, sia esso Stato o Razza o Partito, sull'individuale. Un'altra parte della critica però, di cui fa parte il filosofo Marcuse, sostiene per contro che la dottrina politica di Hegel sia rivolta ad un razionale mantenimento della libertà, in particolare perché Hegel distingue la società civile dallo Stato e perché nella sua dottrina salvaguarda comunque i diritti individuali senza prevedere che la collettività sia oppressa da una politica di terrore. Ecco, in buona sostanza il dibattitto si muove tra questi due poli...puoi valutare tu a quale pensiero ti senti più vicina :) Spero di aver risposto almeno in parte ai tuoi dubbi! Ciao!