I gesti di Lisabetta
Quali deduzioni hanno dato i critici sul gesto di Lisabetta di tagliare la testa a Lorenzo e metterla in un vaso di basilico?
il 02 Giugno 2015, da Marzia Pedace
Ciao Marzia, possiamo interpretare il gesto di Lisabetta come una ulteriore prova della sua condizione di minorità e debolezza nella novella. Come sappiamo, la protagonista è succube dei fratelli che, per motivi economici, le combinano un matrimonio di convenienza, perfettamente coerente con l’ottica mercantile (che infatti il narratore non contesta) ma che ha il grave difetto di soffocare le naturali pulsioni amorose di Lisabetta, che è innamorata del suo Lorenzo, nonostante la sua origine socialmente bassa. Nel momento in cui crede di poter essere felice, Lisabetta scopre atrocemente che i fratelli hanno ucciso l’amato; il dramma è poi sottolineato dall’impossibilità di ribellarsi in qualsiasi modo (anche solo verbalmente) all’ingiustizia subita. L’asportare la testa di Lorenzo e il prendersene cura attraverso la pianta di basilico diventa quindi una forma di compensazione psicologica al proprio dolore e alla passività cui l’hanno costretta i fratelli. Se noti, Lisabetta praticamente non parla, ma si esprime solo attraverso il gesto passivo delle lacrime. Nel finale della novella, l’ossessione di Lisabetta per il simbolo dell’amore perduto la riduce addirittura all’infermità e poi alla morte, quando i due fratelli, scoperta la verità, sottraggono a Lisabetta il suo prezioso vaso. Facci sapere se ora è tutto chiaro, un saluto e buona giornata! :)