Il giardino del dolore
Non è possibile una chiave di lettura dei passi leopardiani a partire dal "giardino della sofferenza", visto con una lente di ingrandimento che mostra in una visione cosmica la grandiosità dell'imperfezione di tutto ciò che esiste e che la vera perfezione è l'imperfezione stessa nell'ostinata volontà di ogni forma vivente di essere, contro tutto e contro tutti?
il 04 Gennaio 2015, da Luigi Francia
Ciao :) Fai attenzione a non mischiare le tue opinioni con quelle dello scrittore ... se tu ci vedi questo, puoi usarlo per approfondire il tuo percorso personale, ma se vuoi sapere cosa ne pensasse Leopardi, allora no, un'interpretazione del genere non credo sia possibile. Leopardi era un pessimista, e se mi dici che "la vera perfezione è l'imperfezione stessa", io penso che sia un'affermazione estremamente ottimista :D