La natura per D'Annunzio.
Può dirmi qualcosina in più riguardo alle "eredità naturalistiche" di Baupassant e dei fratelli Goncourt di cui parla in questa sezione? In seguito, gentilmente, potrebbe darmi qualche spunto sul panismo dannunziano? E' per una tesi interamente dedicata al rapporto tra Gabriele D'annunzio e la natura.
il 15 Maggio 2016, da Alex Giuffrida
Scusi il refuso... Maupassant*
Ciao Alex, per quanto riguarda Maupassant possiamo per esempio fare dei parallelismi tra l'opera dannunziana "L'innocente" ( https://library.weschool.com/lezione/trionfo-della-morte-giovanni-episcopo-innocente-d-annunzio-nietzsche-5606.html ), in cui la natura diventa simbolo di una felicità perduta e ormai irraggiungibile, e il racconto "La scampagnata", di Maupassant, in cui la natura è il luogo dove si consuma la gioia dell'amore, ma diventa, nel ricordo, un luogo di dolore poiché richiama alla memoria l'irrealizzabilità a lungo termine di tale sentimento. Per quanto riguarda i Goncourt, furono con la loro opera gli anticipatori del naturalismo, ma i loro testi sono rilevanti, in corrispondenza con l'opera di D'Annunzio, per una certa presenta di caratteri assimilabili al decadentismo, questa fusione tra elementi naturalisti e decatentisti si riscontra similmente nei testi dannunziani, così come si potrebbero ricercare parallelismi nella rappresentazione di un sentimento amoroso irrealizzabile (pensiamo a Germinie Lacerteux dei Goncourt). Per quanto riguarda il panismo, sappiamo che con questo termine si intende una profonda e completa fusione ed identificazione dell'uomo con la natura. In particolare D'Annunzio muove oltre andando ad indagare la vitalità della natura, il suo essere un organismo vivo e pulsante a tutti gli effetti. La natura di D'Annunzio è carica di energia ed è a questa energia che l'individuo aspira e a cui si abbandona nella sua unione con la natura. La natura, dunque, sembra avere una vitalità maggiore rispetto all'uomo, che nella fusione con essa vi si adegua e la assume su di sé. Si tratta dunque di un movimento profondamente legato alla vita fisica, oltreché a un fatto di coscienza, non è contemplazione ma energia e vitalità. Spero di esserti stata utile, ti saluto!
Grazie, risposta più che utile! Quindi si può dire che il superuomo di D'Annunzio si annulla dinanzi alla grandezza della natura? Se così fosse, ciò mi affascinerebbe parecchio... perché al di là del mito del superuomo D'Annunzio mi sembrerebbe piuttosto sensibile e vulnerabile, quantomeno dietro la corazza. - Alex Giuffrida 23 Maggio 2016
Non è esatto dire che si annulli: diventa tutt'uno, si fonde con, quindi da questo punto di vista vi è sicuramente un cambiamento ma non è un cambiamento in negativo, un annullamento, quanto quasi un cambiamento di stato. L'essere che si fonde con la natura ne diventa parte e acquisice da essa una nuova forza e consapevolezza che gli permette di muovere oltre lo stato iniziale. - Matilde Quarti 24 Maggio 2016