L'ontologia di Rousseau
Sapreste spiegarmi a cosa è dovuta una cosi grande differenza nella concezione dell'uomo nelle opere della giovinezza( i discorsi) e della maturità(contratto sociale,emilio)? Nel senso non riesco a capire la rinnovata fiducia nell'uomo e soprattutto nella civiltà. Grazie mille in anticipo.
il 08 Maggio 2015, da Riccardo Piermaria
Ciao Riccardo, a me non sembra che Rousseau nelle opere della maturità esprima realmente una rinnovata fiducia dell'uomo, ma trovo che esse siano la logica prosecuzione della riflessione che ha preso le mosse dai Discorsi. Mi spiego, una volta delineate quelle che possiamo chiamare "cause" della corruzione dell'uomo, andando quindi dalla proprietà privata ai costumi sociali, Rousseau prova a delineare un percorso per un rinnovamento di una società che è comunque già degradata e non può in alcun modo tornare all'ideale stato di natura vagheggiato nei Discorsi. Nel Contratto Sociale, quindi, Rousseau proporrà le linee guida per una nuova comunità politica ed etica in cui gli individui sono chiamati a rispondere ad una volontà generale garante di un ordine che lungi dall'essere naturale è l'unico mezzo per garantire la conservazione delle libertà individuali e, al contempo, della sicurezza. Nell'Emilio invece Rousseau fa un ulteriore passo avanti proponendo un programma educativo volto a crescere un individuo volta al rafforzamento di quella natura originale che normalmente è deviata e corrotta dalla pratica educativa. Ma nota bene che solo quando il mondo sarà popolato da Emilii si avrà una nuova società, di cui già il precettore non può far parte. Insomma mi sembra che quella di Rousseau non sia una vera e propria fiducia nell'uomo, quanto il tentativo di trovare attraverso un percorso etico, politico e filosofico un ritorno a uno stato che pur non potendo più essere naturale garantisca le libertà minime dell'uomo e al contempo quella sicurezza che è andata perduta per sempre con la costituzione della prima società. Spero di esserti stata utile, ti mando un saluto!
Grazie mille sei stata chiarissima. Comunque,correggimi se sbaglio, già il fatto che è in mano ad un uomo civile e civilizzato (il rettore) l'azione pedagogica atta a creare il cittadino prototipo della tanto bramata società di natura che risolverà i problemi sorti nei Discorsi o che,stando al Contratto Sociale, i problemi della società vanno risolti nella società stessa, non delinea una fiducia in quest'ultima? Non avendo letto per intero queste opere forse ho colto male il senso o ho male interpretato il testo scolastico. Comunque scusa il ritardo e grazie ancora! :) - Riccardo Piermaria 27 Maggio 2015
In effetti Rousseau da questo punto di vista è molto ambiguo; è vero che, come giustamente dici, il fatto che il precettore sia il custode della buona formazione di Emilio e che il Contratto Sociale si rivolga all'organizzazione dello Stato - che ovviamente è formato da uomini - lascia ad intendere che ipotizzi come possibile la realizzazione di una nuova umanità. Ma è pur vero anche che il precettore non potrà mai prendere davvero parte a questa nuova società, né capire veramente Emilio: sa cosa deve fare per educare il giovane e qual'è la sua "missione" pedagogica, ma appartiene a un sistema sociale diverso e codificato da cui non potrà mai allontanarsi perché è stato forgiato da esso ed è cresciuto a sua immagine. Per quanto riguarda il Contratto Sociale mi sembra che le sue linee guida sgorghino proprio da un'assenza di fiducia nelle possibilità dell'uomo: la stessa necessità di una volontà generale implica che ci sia bisogno di una sorta di "controllo superiore" al di fuori del quale i cittadini non sarebbero in grado di autodeterminarsi. Rousseau, nonostante sia considerato l'artefice morale della rivoluzione francese, se letto con attenzione a mio parere propone in molti casi delle soluzioni al limite del totalitarismo e sembra dominato dalla consapevolezza dell'impossibilità di raggiungere nuovamente lo stato di natura, che, insomma, l'umanità sia irrimediabilmente corrotta e lo stato naturale debba essere una traccia in vista di un continuo miglioramento che, però, non potrà mai toccare la perfezione delle origini. In ogni caso si potrebbe stare a discuterne all'infinito perché come hai notato Rousseau ha un'impostazione di pensiero molto ambigua e basta davvero poco a propendere per un'interpretazione o per l'altra. In ogni caso se l'argomento ti piace ti consiglierei di leggere i testi originali magari con una buona introduzione (per il Contratto Sociale è molto esaustiva l'edizione Laterza), perché è davvero molto interessante! - Matilde Quarti 28 Maggio 2015