manzoni

quali sono i diritti privati dei personaggi dell'opera i promessi sposi?


il 25 Maggio 2015, da Rita Delvecchio

luca ghirimoldi il 26 Maggio 2015 ha risposto:

Ciao Rita, non ho capito! Cosa intendi con "diritti privati dei personaggi"? :) Grazie, ti risponderemo il prima possibile!

emanuela belloni il 27 Maggio 2015 ha risposto:

Ciao Rita Ciao Luca Provo a rispondere partendo dalla mia interpretazione della domanda posta. Probabilmente più che i diritti privati, il quesito riguarda i diritti “soggettivi”, anche se può sembrare simile in termini giuridici non lo è. Tale termine fa riferimento ai diritti legali che ogni persona ha basandosi sulle leggi civili e penali esistenti nel suo paese in quel momento storico. Ecco, è proprio questo uno dei punti centrali dell’opera di Manzoni. Non dimentichiamo infatti che essa è prima di tutto un romanzo storico e “sociale” in cui è presente a volte in modo evidente, altre meno, proprio la mancanza di diritti delle classi più umili. Basti pensare infatti che tutta la vicenda gira attorno ad un diritto negato “il matrimonio che non si può celebrare” e alla sopraffazione delle classi più povere e meno colte, da parte di esponenti aristocratici o istruiti (per esempio l’Azzeccagarbugli). E’ il Manzoni stesso ad elencare i diritti delle varie classi sociali presenti nel romanzo infatti ogni personaggio rappresenta in realtà un gruppo sociale e il suo atteggiamento storico. Abbiamo il clero i cui diritti soggettivi sono le immunità (appartenendo alla chiesa spesso non pagano i loro errori davanti alla giustizia) La nobiltà con le sue ricchezze e i privilegi sociali che sono a loro concessi. Vi è poi la classe militare anch’essa protetta da diritti soggettivi molto ampi. Per non dimenticare poi le corporazioni dei medici e la lega dei giuristi (oggi li chiamiamo albi o lobby) In tutto questo chi resta con pochissimi diritti, e talvolta neppure rispettati, sono le classi più umili, piccoli artigiani, contadini e operai, che non hanno cultura nè denaro per difendersi dai soprusi delle classi più elevate. Manzoni scrive dunque un romanzo volutamente popolare, che sia anche di denuncia sociale ed evidenzi la violazione dei diritti in un quadro storico come quello del ‘600 in Lombardia. Mi auguro di essere stata utile. E.B.