Metonimia / metafora
Non sarebbe più corretto definire metonimia "alle mie luci" data la dipendenza logica che esiste tra dato sensoriale (la luce) e organo ricettivo (gli occhi)? grazie.
il 01 Dicembre 2014, da Daniele Suardi
Ciao Daniele, nell’espressione “alle mie luci” io privilegerei lo spostamento semantico (com’è appunto tipico della metafora) tra l’organo ricettivo degli occhi e il dato sensoriale della luce piuttosto che la relazione di dipendenza o contiguità logica tra due enti (oggetto/materia, contenente/contenuto, mezzo/fine ecc.) su cui si basa la metonimia, poiché mi pare più forte il rapporto di analogia e traslazione semantica occhi ---> luce (cioè, mi sembra che ci sia più una relazione di somiglianza metaforica che di scambio metonimico). Comunque, appena sono a casa, mi rivedo nel dettaglio le due definizioni sul Lausberg. Grazie a te, un saluto e buona giornata! :)
non so... da parte mia sono sempre stato incline a considerare la metafora come una sostituzione in cui l'analogia è, diciamo così, "imposta"dall'autore che in tal modo crea la sovrapposizione e riorganizza il contenuto semantico (cfr. Black). Proprio quella somiglianza, rafforzata dal "rapporto logico" dei due termini di paragone (definizione Zanichelli di Metonimia) di cui mi parli, mi fa pensare a uno spostamento avvenuto sull'asse metonimico della contiguità semantica. Hai più trovato informazioni sul LAusberg? - Daniele Suardi 27 Dicembre 2014