SAGGIO BREVE

Saggio breve. Ambito: Artistico-Letterario L’UOMO COME ESSENZA DELLA NATURA “E non ho fatto, come credete voi, quelle tali cose, o non fo quelle tali azioni, per dilettarvi o giovarci. E finalmente, se anche mi avvenisse di estinguere tutta la vostra specie non avverti.” Tali parole Leopardi fa pronunciare alla Natura nel suo scritto “Dialogo tra la Natura e un Irlandese”. Leopardi ha una visione puramente materialistica della Natura, non esistono favori che la natura fa agli uomini, essa ignora completamente ciò che accade all’uomo. Possiamo dedurre che la natura non ha relazioni con l’uomo ma è l’uomo a relazionarsi con la natura. L’uomo osserva la natura, attraverso le sensazioni, e ne interpreta ogni singola parte. Ogni oggetto della natura è parte di una rappresentazione che si costruisce all’interno dell’uomo e quindi assume un significato in base alla vita del singolo, la sua esperienza, la situazione che vive, i ricordi, le delusioni, le glorie, tutto influisce sull’interpretazione che l’uomo fa della Natura. La Natura appare come una metafora dell’interiorità dell’uomo. “E cielo e terra si mostrò qual era”,e cosi Pascoli in Poesie continua la descrizione di come il cielo e la terra si mostrano ai suoi occhi, nella sua poetica prevarica la necessità di trovare un significato nascosto nelle piccole cose, il poeta è colui che sa trovare questi simboli e ne parla attraverso la poesia. E quindi molto spesso trova un rifugio nella Natura, perché questi simboli creano certezze, diventano pilastri per spiegare degli avvenimenti, per accettare situazioni, il poeta assume un punto di vista esterno dalle proprie frustrazioni. Questo pensiero si limita a ciò che conosciamo, nella Natura prevaricano aspetti che all’uomo appaiono ignoti, eventi avvolti nel mistero, forze incontrollabili, nel dipinto “La bufera di neve” di William Turner la natura ci appare minacciosa e pronta a scatenare insidie. Annibale affronta le difficoltà, pronto a perseguire il proprio obiettivo. Questo mistero stimola la curiosità, l’uomo è tentato dall’ignoto, la Natura produce incertezze necessarie per conoscere. L’uomo che conosce attraverso la Natura è un uomo saggio, perché è stato in grado di affrontare le difficoltà da essa sottoposte. La felicità deriva da sollievi e soddisfazioni che sono parte dalla conoscenza, l’uomo non si accontenta di singole soddisfazioni mira a godere a pieno la felicità, e per questo che spinge all’estremo le sue potenzialità, sfrutta le occasioni e prende coscienza della “fortuna”, sa gestire la situazione con astuzia e ingegno, riesce a prendere in considerazione tutte le eventualità che possano favorire il suo scopo. La “fortuna” rappresenta la potenzialità dell’uomo nell’approcciarsi alle cose . Se l’uomo sa relazionassi bene con un oggetto sarà fortunato e potrà attingere ai suoi scopi, se a differenza, cede ai suoi piaceri o non sa gestire gli aspetti “poco utili” del suo carattere, la rabbia, l’invidia, non riuscirà ad essere fortunato con l’oggetto con cui approccia una relazione. Quando l’uomo ha una corretta relazione con la Natura, ne scorge i suoi aspetti vantaggiosi, accetta l’aspetto inquieto, ne ottiene sollievo e benessere. “E piove in petto una dolcezza inquieta” dalla citazione di Montale, la Natura diventa, per l’uomo, che sa relazionarsi con essa, un sollievo dai tormenti e dalla guerra. La Natura è ricchezza donata agli uomini. Per Blake l’uomo diventa un profeta, molte sue opere, descrivono l’uomo come parte della natura. L’uomo attraverso la sua spiritualità diventa la stessa natura, la relazione che l’uomo ha con la natura cambia e si trasforma in una collaborazione. Arno Rafael Minkkinen manifesta questa spiritualità nelle sue fotografie, attraverso la meditazione si immerge nell’ambiente naturale e ne divine un profeta ovvero “l’essenza stessa della Natura”. HO BISOGNO DI CRITICHE COSTRUTTIVE GRAZIE


il 04 Aprile 2018, da Federica Gallo

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