verbi deponenti in latino
Potete spiegarmi cosa sono i verbi deponenti in latino e come si riconoscono?
il 09 Febbraio 2015, da Erica Di franco
Ciao Erica, i verbi deponenti in latino sono una particolare forma di verbi a metà strada tra la forma attiva (in cui il soggetto della frase compie l’azione) e la forma passiva (in cui il soggetto della frase subisce l’azione). I verbi deponenti infatti hanno FORMA PASSIVA e SIGNIFICATO ATTIVO; cioè, detto in altre parole, prendono le desinenze tipiche del passivo per i diversi tempi verbali ma esprimono sempre un’azione compiuta (e non subita) dal soggetto della frase. Si distinguono ovviamente verbi deponenti transitivi (con complemento oggetto) e verbi deponenti intransitivi (senza complemento oggetto). A questa regola, ci sono alcune eccezioni (come molto spesso in latino!). Infatti alcuni modi dei verbi deponenti sono ATTIVI per quanto riguarda sia la forma che il significato: si tratta dal participio presente e futuro, dell’infinito futuro, del gerundio e del supino attivo. Sono PASSIVI per forma e contenuto il gerundivo e il supino passivo. I verbi deponenti si dividono in quattro coniugazioni principali: la prima coniugazione in -ari (ad esempio: hortor, hortaris, hortatus sum, hortari, “esortare”), la seconda in -eri (vereor, vereris, veritus sum, vereri, “temere, aver paura”), la terza un -i (sequor, sequeris, secutus sum, sequi, “seguire”), la quarta in -iri (largior, largiris, largitus sum, largiri, “donare”). Vi è poi un gruppo ristretto di verbi semideponenti, che mantengono la forma attiva per i tempi verbali derivati dal tema del presente e la forma deponente per i tempi verbali derivati dal tema del perfetto. Il significato è sempre attivo. I verbi semideponenti sono: audeo, audes, ausus sum, audere (“osare, aver il coraggio di”); gaudeo, gaudes, gavisus sum, gaudere (“godere, essere felice per”); soleo, soles, solitus sum, solere (“aver l’abitudine di”); fido, fidis, fisus sum, fidere (“fidarsi, aver fiducia”). A questi si aggiungono i composti confido, confidis, confisus sum, confidere (“confidare in”) e diffido, diffidis, diffisus sum, diffidere (“diffidare, non aver fiducia in”). Il verbi deponenti si riconoscono sostanzialmente in due modi: il primo con l’esperienza e l’uso del dizionario e il secondo con l’analisi logica della frase (che ti farà capire che quel verbo, apparentemente passivo, non è tale). Spero di aver chiarito il tuo dubbio, se avessi altre domande chiedi pure! Un saluto e buona giornata! :)