Amleto fu composta tra il 1600 e il 1601. È considerata, insieme a Troilus and Cressida, All’s well that ends well e Measure for measure, una Problem Play, ovvero una di quelle opere aperte, che pongono un problema senza però trovarne la soluzione nel giro delle due ore della rappresentazione. Il problema di Amleto è infatti esistenziale e non si conclude con l’uccisione di Claudio, che non rappresenta, quindi, né una conquista né una sconfitta.
Sono proprio i problemi senza soluzione, i dubbi di Amleto a rendere questa tragedia la più moderna tra quelle composte da Shakespeare, perché i dubbi di Amleto sono i dubbi dell’uomo moderno: la sua incapacità di comunicare e la sua mancanza di certezze rappresentano ancora oggi i problemi dell’uomo.
L’interesse maggiore dell’Amleto sta nel fatto che, pur essendo una tragedia di vendetta, Amleto non cerca la vendetta da subito, ma anzi esita davanti a tutto: la madre, re Claudio, lui stesso, la vita. Presenta quindi un nuovo modello drammatico che alla conquista, la “conquest” che solitamente rappresenta lo scopo della tragedia di vendetta, sostituisce la ricerca, la “quest”, attraverso l’inchiesta, l’“inquest”. Anche in questo sta la modernità dell’Amleto: egli preferisce il pensiero all’azione, un’assoluta novità per l’epoca. E proprio questo lo porta ad essere il personaggio più pieno di dubbi della storia del teatro tanto che ancora oggi un dilemma senza soluzione è definito dubbio amletico.
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