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Gli uccelli: caratteristiche e classificazione

La classificazione degli uccelli in tempi recenti ha subito una vera rivoluzione, in atto tutt’ora: studi di vario genere, sui fossili come sui viventi, e in particolare la “lettura” del DNA, là dove possibile, portano a considerare gli uccelli discendenti di un gruppo di dinosauri, i teropodi, che popolarono la Terra  tra il Triassico medio e il Cretaceo. I teropodi avevano andatura bipede, tre dita nelle zampe posteriori: tanto per fare un esempio, è considerato teropode nientemeno che il tirannosauro, che risulta così imparentato con il grazioso pettirosso… peraltro buon predatore anch’esso! Molti teropodi  avevano ossa cave e piume, che derivano da modificazioni delle squame; erano più o meno omeotermi e forse covavano le uova. Di questo gruppo di “rettili” ci restano oggi… gli uccelli.
In attesa che gli scienziati si mettano d’accordo, decidendo quali nuove categorie sistematiche formare per rettili e uccelli , accogliamo la classificazione, molto condivisa, che raccoglie rettili e uccelli nel grande gruppo dei sauropsidi (aspetto di lucertola), mentre l’altro grande gruppo di vertebrati terrestri, i theropsidi (aspetto di belva), comprende i mammiferi. D’altra parte basta osservare le zampe squamate di una comune gallina e osservare la sua testa e i suoi occhi, immaginandola magari con un becco un po’ ridotto, per cogliere questa stupefacente parentela evolutiva.
Lo straordinario ritrovamento del fossile dell’Archaeopterxy lithographica (1860, cui ne seguirono altri fino all’attuale decina di esemplari), oltre che portare nuove prove a sostegno della teoria dell’evoluzione, aprì un dibattito in parte ancora aperto: un uccello con caratteri rettiliani o un rettile con caratteri da uccello?

L’Archaeopterxy mostra infatti caratteristiche sia rettiliane, come la coda sorretta da vertebre e mascelle ricche di denti, sia da uccello, come il piumaggio e le ossa cave e leggere, adatte al volo.

Oggi il dibattito potrebbe essere superato dalla costituzione del gruppo dei sauropsidi, in cui si raccolgono rettili e uccelli. L’Archaeopteryx è per lo più ritenuto un teropode, ma anche su questo le opinioni degli scienziati sono diverse.

A sinistra, un fossile originale di Archaeopterxy lithografica, una specie estinta, conservato al Museo Naturale di Berlino, mentre a destra un rappresentazione di come molto probabilmente poteva apparire questo animale in vita.

La capacità di volare non è la caratteristica che permette di distinguere in modo univoco gli uccelli. Anche altri animali vertebrati sono in grado di volare, come i pipistrelli (mammiferi) e i pterosauri (rettili estinti). Inoltre esistono molti uccelli che non sono in grado di volare nonostante la presenza delle ali: questo perché hanno ali ridotte rispetto al peso del resto del corpo, adatto invece alla corsa (es. struzzi) o al nuoto (es.pinguini). Gli uccelli sono caratterizzati, rispetto agli altri sauropsidi, dalla presenza delle piume, che permettono loro di limitare fortemente la dispersione del calore corporeo. Essi infatti, al pari dei mammiferi, che sono rivestiti di peli, sono animali omeotermi in quanto la loro temperatura corporea è pressoché costante e viene mantenuta indipendente da quella ambientale. La diffusa espressione “a sangue caldo” è pertanto da considerarsi errata: quando la temperatura esterna sale a livelli da deserti africani o arabici, magari ben oltre i 40°C, il “sangue” di un mammifero può risultare paradossalmente “freddo”: l’uomo, per esempio, mantiene i suoi 36.4 °C circa.

Il piumaggio può giocare anche un ruolo importante per l’accoppiamento: la livrea degli uccelli maschi, oltre a specifici versi o canti di richiamo e a sofisticate "danze rituali" è funzionale per attrarre esemplari dell'altro sesso. Le femmine tenderanno a scegliere il maschio con il piumaggio più bello, quasi fosse "segnale" di forza e buona salute, che aumenterà la probabilità di avere figli che presentano queste caratteristiche vantaggiose: un esempio tipico dei processi di selezione sessuale. A volte gli animali maschi possono mettere in mostra altre parti anatomiche curiose, come la fregata magnifica (Fregata magnificens) che per corteggiare la femmina rigonfia una vistosa sacca rossa posta sotto la sua gola.


Maschi esibizionisti: pavone maschio e femmina (Pavo cristatus), a sinistra, la fregata magnifica (Fregata magnificens), al centro, e l’uccello lira superbo (Menura navaehollandiae), rappresentato su un francobollo australiano del 1937 a destra.

La classificazione degli uccelli risulta complessa per la grande varietà di specie esistenti sul nostro pianeta: la scienza che studia gli uccelli è chiamata ornitologia. Una strategia utile alla semplice distinzione tra specie è per esempio la forma del becco, molto spesso un indicatore per la dieta dell’animale. Un becco uncinato è tipico di un predatore, come l’aquila, un becco stretto e lungo è utile per le specie che si nutrono di nettare, come il colibrì, mentre un becco grande e potente è usato da specie come i tucani per raccogliere e rompere i semi di cui si cibano.


Beccati! Primi piani dei becchi di uccelli dalle diversi abitudini alimentari: l’aquila reale (Aquila chrysaetos), a sinistra, il colibrì becco a spada (Ensifera ensifera), al centro, e il tucano toco (Ramphastos toco), a destra.

Per quanto riguarda la classificazione zoologicamente corretta, gli uccelli sono suddivisi in circa 30 ordini, tra i quali i passeriformi comprendono intorno alle 70 famiglie. Gli altri ordini invece comprendono in proporzione poche famiglie, da meno di 20 a una sola. I nomi di questi ordini sono relativamente semplici da comprendere in quanto significano letteralmente “a forma di…”.

I Passeriformi hanno caratteristiche fisiche diverse fra loro, per quanto riguarda il colore delle piume, la forma del becco e delle zampe, ma hanno in comune la taglia relativamente piccola (simile a quello di un passero, appunto) e il fatto di essere “uccelli canori”, ovvero dotati di un canto distinto nella musicalità e unico per ogni specie. Diverse intonazioni sono funzionali sia al richiamo per l’accoppiamento sia per segnalare la presenza di predatori e altri eventuali pericoli.


I Passeriformi sono adattati a diversi habitat e hanno colonizzato la maggior parte delle terre emerse: a sinistra l’euroasiatica cinciallegra (Parus major), al centro l’australiano diamante di Gould (Chloebia gouldiae), e a destra il nordamericano cardinale rosso (Cardinalis cardinalis).

Come precedentemente sottolineato, alcuni uccelli non sono in grado di volare nonostante la presenza delle ali: Casuariformi (casuari ed emù), Struzioniformi (struzzi), Apterigiformi (kiwi) e Sfeniciformi (pinguini). Queste specie sopperiscono spesso  l’incapacità di volare con doti da corridori o nuotatori.


Uccelli inetti al volo: a sinistra il casuario (Casuarius casuarius), al centro il kiwi (Apteryx australis) e a destra l’eudipte becco grosso (Eudyptes pachyrhynchus).

Molti uccelli vivono in acqua o sono strettamente legati ad essa: migratori dalle grandi aperture alari, i Procellariformi (albatri), sono abili pescatori, al pari dei Gaviiformi (svassi) e Pellicaniformi (pellicani). Altri uccelli che hanno come habitat zone umide (fiumi, laghi, paludi, mangrovie, rive) sono i Ciconiformi (aironi e cicogne), i Fenicotteriformi (fenicotteri), gli Anseriformi (anatre, cigni e oche), i Gruiformi (gru), i Caradriiformi (gabbiani e beccacce) e i Coraciiformi (martin pescatori).


A.A.A. uccelli d’acqua cercasi: a sinistra l’albatro urlatore (Diomedea exulans), al centro l’anatra mandarina (Aix galericulata), e a destra l’airone golia (Ardea goliath).

Molti altri uccelli hanno uno stile di vita che li rende legati esclusivamente alla terraferma, spesso vivono sugli alberi, con habitat e abitudini alimentari diversi fra loro. Dai grandi carnivori e cacciatori come i Falconiformi (rapaci, quindi falchi, aquile e avvoltoi) e gli Strigiformi (gufi, civette e allocchi), ai coloratissimi Psittaciformi (pappagalli) e Apodiformi (colibrì), passando per i Piciformi (picchi e tucani) e i più comuni Galliformi (galli, fagiani e tacchini) e Columbiformi (tortore e piccioni).

Uccelli di terraferma: il barbagianni comune (Tyto alba), a sinistra, il cacatua ciuffo giallo maggiore (Cacatua galerita), al centro, e la colomba delle Nicobar (Caloenas nicobarica), a destra.

Credits: Wikimedia Commons Ballista, Dick Daniels, Gipe25, Glen Fergus, Hans Hillewaert,  JJ Harrison, Keta, Macraegi, Macro Freak, Martybugs, Michael Woodruff, Slawek Staszczuk, Thomas Mattern, Vesta.