Intervista ad Alessandro Mendini, architetto e designer.
Mendini spiega come lo stile postmoderno abbia inciso sulla cultura del progetto architettonico: opponendosi all'univocità del senso del progetto tecnologico moderno, il postmoderno ripropose un senso di circolarità della Storia e di relativizzazione delle idee di progresso.
La corrente postmoderna rappresentò una svolta rispetto al determinismo delle idee moderne, ne mise in discussione le certezze assolute e aprì maggiori possibilità di alternative ideologiche rispetto al progetto architettonico. Il contatto con il razionalismo rimaneva comunque inevitabile: la differenza risiedeva nell’impiego delle forme stereometriche ereditate.
Nell’ambito dell’architettura radicale, per esempio, le forme di Ettore Sottsass ebbero una grande influenza ma rispetto a contenuti diversi dal geometrismo moderno: gli architetti ne assorbirono colori e arrotondamenti provenienti dal totemismo induista. Rispetto a questa modalità di rielaborazione, la differenza tra i postmoderni e i progettisti dei giorni nostri è nel modo in cui si riprendono forme degli anni ’50 e ‘60: oggi si attualizzano le forme per riproporle in prodotti; così la diversa ingegnerizzazione compie, spesso, un grande falso rispetto alla forza utopica del progetto originale.
In collaborazione con Doppiozero (www.doppiozero.com)
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