Introduzione
Il signore delle mosche (Lord of the flies, nel titolo originale) è un romanzo dello scrittore inglese William Golding (1911-1993), vincitore del Premio Nobelper la Letteratura nel 1983. Il libro viene pubblicato nel 1954 e descrive le vicende drammatiche avvenute all’interno di una comunità di ragazzini dispersi su un’isola, senza la guida degli adulti. Il romanzo è dunque un manifesto della pessimistica visione del mondo del suo autore, secondo il quale (quasi in sintonia con la teoria dell’homo homini lupus o con la filosofia di Thomas Hobbes) nell’uomo è sempre l’istinto alla sopraffazione dell’altro a prevalere sui principi della ragione. Il signore delle mosche è dunque interpretabile come un anti-Bildungsroman, in cui i protagonisti principali, anziché maturare ed entrare nell’età adulta, manifestano gli aspetti più bassi e deteriori della loro personalità.
Il titolo (che è stato scelto dal Thomas Stearns Eliot al momento della pubblicazione, al posto dell’originario Strangers from within) è un’allusione al diavolo e al Male: il “signore delle mosche”, appellativo popolare per la figura di Satana, il nome che un ragazzo del gruppo dà alla testa mozzata di una scrofa, circondata dalle mosche attratte dalla decomposizione della carne.
Riassunto
In un tempo imprecisato, durante una guerra mondiale, un aereo inglese, i cui passeggeri sono dei ragazzini in via di sfollamento precipita su un’isola dell’Oceano Pacifico. I ragazzi si salvano e approdano su una spiaggia: Ralph, che sembra possedere una naturale dote di leadership, si trova in compagnia di un ragazzo goffo, sovrappeso e con gli occhiali, detto Piggy (in inglese, “maialino”). Quest’ultimo suggerisce a Ralph di suonare una grossa conchiglia concava, come se fosse un corno, per radunare gli altri ragazzi. Tra essi c’è Jack, il capo di un altro gruppo di ragazzi, tra cui ci sono Roger, che segue pedissequamente gli ordini di Jack, e Simon, un ragazzo sensibile che affiancherà Ralph. Quest’ultimo viene eletto come capo (ma senza i voti del gruppo di Jack) e si impegna fin da subito per instaurare una società di tipo democratico: egli designa Jack come responsabile per l’approvvigionamento di cibo e parte con lui e Simon all’esplorazione dell’isola. Simon è invece scelto come responsabile per le abitazioni di tutti i ragazzini. Ralph decide poi di mantenere sempre acceso un fuoco sulla spiaggia,,nella speranza che delle navi di passaggio notino il fumo e li soccorrano. Nelle assemblee il diritto di parola è assicurato dalla conchiglia: chi la tiene in mano ha il turno di parola, mentre gli altri devono rimanere in silenzio.
Ben presto diventa però evidente che i ragazzi sono più interessati a giocare che a mantenere una società funzionale. Il primo tentativo di appiccare un grosso falò sul rilievo più alto dell’isola è infatti tragico: i ragazzini, guidati da Jack ed eccitati dal senso dell’avventura, perdono il controllo delle fiamme e, mentre l’incendio divampa, uno di loro si disperde, rimanendo probabilmente ucciso. Inoltre i ragazzini (in particolar modo quelli più giovani) sono spesso colti da turbamenti e paure ancestrali: in primis quella che sull’isola vi sia una bestia che li sorveglia, pronta ad attaccarli. Ralph rimprovera spesso il gruppo dei ragazzini, tanto entusiasti quanto incapaci di lavorare per la costruzione di nuove abitazioni, ma trova sostegno solo in Simon, mentre Jack e il suo gruppo, che per ora riscuotono pochi successi nella caccia dei maiali selvatici, cominciano a nutrire un sentimento di insofferenza per la leadership di Ralph.
La situazione entra in crisi un giorno, quando Ralph e Piggy (che rappresenta l’animo scientifico e razionale del gruppo) avvistano all’orizzonte una nave; la possibile salvezza si traduce in un’amara delusione quando i due si accorgono che il fuoco sulla collina, che doveva essere alimentato dal gruppo di Jack, è spento. Ralph è furioso con il compagno, ma Jack è appena tornato al villaggio con la prima preda, un maiale. I ragazzi di Jack, che si sono spinti nel folto della foresta tropicale con il viso dipinto come selvaggi, sono esaltati dalla loro prima uccisione e intonano canti mentre sono ancora coperti dal sangue dell’animale. Quando Piggy rimprovera Jack per il suo comportamento irresponsabile, Jack lo colpisce violentemente, rompendogli il paio di occhiali e causando un duro scontro con il capogruppo Ralph. Il protagonista tenta comunque di ricomporre le divisioni tra il suo gruppo, che cerca di “civilizzare” i ragazzini costruendo abitazioni e mantenendo acceso il fuoco, e quello di Jack, che diventa a poco a poco sempre più “selvaggio” e violento. Simon e Piggy, intuendo l’influsso deleterio di Jack e Roger sul resto del gruppo, convincono Ralph a rimanere, almeno nominalmente, al posto di comando. Ralph indice una riunione per fugare le paure dei più piccoli sull’esistenza della “bestia”, che molti immaginano simile ad un orrendo mostro marino, ma senza successo. Il suo approccio razionale alla questione è messo in sordina dall’annuncio di Jack secondo cui, se la bestia esiste, i cacciatori la uccideranno. Quella stessa notte imperversa nel cielo una battaglia aerea; un pilota si lancia dal suo velivolo e, ormai morto, si attorciglia con il suo paracadute nell’intricata vegetazione dell’isola. Due gemelli di guardia, Sam ed Eric, scambiano il cadavere dell’uomo, agitato dal vento, e le mostruose ombre che getta al suolo per la “bestia” malvagia e lanciano l’allarme. Parte così una spedizione, guidata da Ralph e Jack, che scopre una nuova area dell’isola, costituita da una collina attraversata da una miriade di grotte e anfratti. Qui Jack immagina di costruirsi un proprio fortino, puntando al potere assoluto sull’isola. Sempre in cerca del mostro, Ralph e Jack sono coinvolti nell’inseguimento di un cinghiale: anche Ralph, solitamente lucido e razionale, si fa coinvolgere dall’istinto ancestrale della caccia. Jack e il gruppo giungono in prossimità di un rilievo, chiamato Castle Rock, che immaginano essere l’abitazione della bestia. Jack, Roger e Ralph (che vuole dimostrare di non avere paura per riguadagnarsi il ruolo di guida della comunità) scalano la montagna, e Jack convince gli altri di aver visto il mostro.
Il gruppo è ormai spaccato: in un’assemblea sulla spiaggia Jack prova a mettere in minoranza Ralph e, non essendovi riuscito, decide di costruire un fortino sull’altro capo dell’isola, radunando attorno alla propria tribù un gran gruppo di ragazzini conquistati dalla sua forza violenta e dai riti ancestrali con cui crede di propiziarsi al caccia e i favori della “bestia”. Jack decapita una scrofa e ne infilza la testa su un ramo, come offerta votiva per il mostro. Simon, che ha scoperto che il mostro è in realtà solo il cadavere del paracadutista, ha un’allucinazione in cui la testa decapitata del maiale, che lui chiama “il signore delle mosche”, gli svela che i ragazzi non potranno mai ucciderlo, poiché lui è ormai parte della loro natura 1. Simon corre a cercare Ralph per svelargli la verità ma Jack e il suo gruppo, invasati da un rituale mistico notturno, lo scambiano per il mostro e lo uccidono. Nel frattempo, sull’isola scoppia una tempesta.
Ralph, ormai abbandonato quasi da tutti, è disperato per la morte di Simon, metre Piggy la attribuisce solo a una drammatica fatalità. Jack, che si comporta come sovrano assoluto, attacca il campo per impossessarsi degli occhiali di Piggy, fondamentali per accendere il fuoco sull’isola. Ralph e Piggy, che senza occhiali è praticamente cieco, si recano a Castle Rock per trattare con Jack, ma il gruppo li attacca. Jack e Ralph lottano accanitamente, mentre Roger fa cadere un masso da un lato della montagna, che uccide Piggy sul colpo e manda in frantumi la conchiglia, primo simbolo dell’unione dei ragazzi. Ralph fugge, e Jack e Roger torturano i gemelli Sam ed Eric per costringerli ad unirsi a loro. Il giorno seguente, il gruppo si lancia all’inseguimento di Ralph; ad un certo punto Jack dà fuoco alla foresta per stanare il protagonista. Ralph fugge fino alla spiaggia, dove crolla sfinito a terra. Ralph insieme agli altri ragazzi si sveglia su una nave che ha notato le fiamme e il ha raccolti in salvo; di fronte alla confessione dei ragazzi in lacrime su tutto ciò che è successo, l’ufficiale dell’imbarcazione rimane esterrefatto.
1 La voce del mostro, durante il sogno allucinato di Simon, svela insomma la “morale” del romanzo: il Male è connaturato alla natura e alla personalità dell’essere umano, che al tempo stesso teme ed è affascinato dal suo lato violento e animalesco. Lo stesso Golding afferma nel romanzo: “L'uomo produce il male come le api producono il miele”.