Introduzione
Lo strano caso del Dottor Jekyll e del signor Hyde (The Strange Case of Dr. Jekyll and of Mr. Hyde), è un romanzo breve dello scrittore scozzese Robert Louis Stevenson (1850-1894) pubblicato nel 1886.
La trama è incentrata sul tema dello sdoppiamento della personalità: un rispettabile dottore londinese, il dottor Jekyll, dopo aver sperimentato su se stesso una potente droga di sua invenzione, si trasforma nel terrificante Hyde, che incarna il lato malvagio del suo essere. Hyde si macchia così di orrendi delitti, che Jekyll può interrompere solo suicidandosi. Chiude il romanzo la lunga confessione per iscritto del dottore, letta dall’avvocato e amico Utterson.
Sebbene la storia del Dottor Jekyll e Mr. Hyde prenda avvio da un caso di violenza e trovi uno snodo narrativo fondamentale in un omicidio, non si tratta affatto di un “giallo” o di un racconto poliziesco, perché l’obiettivo dell’autore non è risalire alle responsabilità dei colpevoli - e quindi al ristabilimento dell’ordine violato dal delitto - attraverso un procedimento raziocinante. Piuttosto, il romanzo breve di Stevenson si avvicina al genere del romanzo nero e gotico e al “fantastico” - cioè di una narrazione largamente determinata da elementi soprannaturali 1 e riprendendo atmosfere e temi già visti nella produzione di E. T. A. Hoffmann (1776-1822) e di Edgar Allan Poe (1809-1849) - senza dimenticare l’influsso di Dostoevskij con il suo Delitto e castigo.
Riassunto
La vicenda è ambientata a Londra, in un periodo non meglio precisato del diciannovesimo secolo. La vicenda è narrata dal punto di vista dell’avvocato Utterson, amico di lunga data di Jekyll, a cui si sostituisce poi un memoriale dello stesso dottore.
Durante una passeggiata per le strade di Londra, Uttersone Richard Enfield, suo cugino, si imbattono nella porta di uno scantinato che fa tornare in mente a Enfield un episodio sconcertante relativo a quell’abitazione. Tempo priam, infatti, era uscito da lì un uomo alquanto strano e ripugnante che, in tutta fretta, aveva investito e poi calpestato una bambina. Enfield aveva dunque raggiunto e fermato l’uomo e con la forza l’aveva costretto a risarcire in denaro la famiglia della bimba, terrorizzata dall’episodio. In modo assai misterioso l’individuo, di nome Edward Hyde, aveva quindi pagato con un assegno a nome del rispettabile Henry Jekyll, uomo onesto e amico stretto di Utterson, che è anche suo custode testamentario. Per giunta, dopo accurati controlli, l’assegno si è verificato del tutto autentico e regolare.
Già insospettito, Utterson si preoccupa ulteriromente quando Jekyll decide, nel caso egli fosse morto o se fosse scomparso per più di tre mesi, di destinare tutta la propria cospicua eredità proprio ad Hyde; egli, deciso a scoprire la verità, prende contatto con un amico comune, il dottor Hastie Lanyon. Utterson teme che Hyde ricatti Jekyll in qualche modo, tanto più che, come scopre dai domestici, Hyde ha pieno accesso alla casa e al laboratorio medico nello scantinato. Dopo giorni di appostamenti, egli riesce anche ad incrociare Hyde, e viene turbato profondamente dalla ripugnanza (Hyde infatti è basso e gobbo, coperto di peluria, asociale e violento) e dall’impressione di malvagità che promana da lui; tuttavia, in un colloquio privato, Jekyll rassicura l’amico sui suoi rapporti con Hyde, senza svelare nulla di più.
Un anno dopo, un drammatico delitto sconvolge l’opinione pubblica londinese: Sir Danvers Carew, cliente proprio di Utterson, viene orrendamente ucciso a bastonate mentre si stava recando dall’avvocato con una lettera per lui. Utterson conduce la polizia nello studio di Hyde/Jekyll, trovandovi i resti del bastone di legno usato come arma del delitto; Hyde invece è scomparso. Jekyll, interrogato dall’amico, spiega che i suoi rapporti con Hyde si sono del tutto interrotti, portando a testimonianza una lettera proprio di Hyde (la cui calligrafia è però stranamente somigliante a quella di Jekyll).
Dopo alcuni mesi di serenità apparente, durante i quali Jekyll riprende la vita di società che per un periodo aveva interrotto, egli ricade nell’isolamento dal mondo, rifugiandosi nel suo laboratorio. Hastie Lanyon muore per le conseguenze di un grave shock, subito probabilmente proprio a casa di Jekyll; egli lascia una lettera per Utterson, da aprire però solo dopo la scomparsa di Jekyll stesso. Utterson ed Enfield, sempre più preoccupati, durante una delle loro passeggiate, si fermano sotto la finestra della casa di Jekyll e conversano brevemente con l’amico, finché quest’ultimo, con una smorfia d’orrore deforme sul volto, chiude l’imposta e si rifugia all’interno dell’abitazione. Circa una settimana dopo questo misterioso episodio, Richard Poole, il maggiordomo di Jekyll, si reca da Utterson e gli racconta che Jekyll si è chiuso nello studio, da cui provengono urla e altri strani suoni, mescolati alla richiesta di uno specifico farmaco. Utterson ed Enfield si recano presso lo studio, sfondano la porta e trovano Hyde morto suicida, e una lettera indirizzata da Jekyll ad Utterson. Quest’ultimo legge prima il memoriale del defunto Lanyon e poi la lettera di Jekyll.
Nel primo, si svela il motivo del trauma che ha ucciso Lanyon: egli ha visto Hyde bere una pozione che lo ha trasformato in Jekyll. Nella seconda lettera, Jekyll spiega come ha fatto a diventare Mr. Hyde.
Il memoriale del Dr. Jekyll
Il memoriale di Henry Jekyll, scritto in prima persona, occupa il decimo e ultimo capitolo del romanzo di Stevenson e ne spiega in modo decisivo l’intrigo (oltre che le scelte tematiche e il significato complessivo dell’opera). Jekyll confessa qui di aver lavorato a lungo su un preparato chimico per liberare la doppia natura (quella buona e quella malvagia) della propria indole:
Ogni giorno, e secondo i due impulsi del mio animo, morale e intellettuale, io mi avvicinai così a quella verità, la scoperta parziale della quale mi ha trascinato a una così orribile catastrofe: e cioè che l’uomo non è in verità unico ma duplice 2.
Alla ricerca scientifica si è presto unito in Jekyll il desiderio di assecondare e sfogare le proprie pulsioni inconsce mantenendo una facciata di ordine e rispettabilità; tuttavia, come egli riconosce, la sua ambizione 3 non è riuscita a controllare la mutazione: egli, nottetempo, si trasforma in Hyde.
Se in un primo tempo Jekyll ha saputo reprimere il proprio lato oscuro, durante una crisi d’astinenza egli ha subito la metamorfosi in Hyde e ha ucciso d’impeto Danvers Carew; egli capisce così che il suo tentativo scientifico di differenziare le due diverse “nature” umane per poter sopprimere quella malvagia 4 è drammaticamente fallito. Anzi, Hyde sta prendendo il sopravvento: se prima la trasformazione era notturna ed indotta solo dalla pozione, ora Jekyll scopre di trasformarsi in Hyde anche di giorno (come durante l’episodio sconcertante della finestra). Jekylle chiede quindi aiuto a Lanyon per recuperare il farmaco con cui curarsi, ma la sua mutazione terrorizza l’amico sino ad ucciderlo.
Schiavo di se stesso, Jekyll scopre per di più che la pozione, in via di esaurimento, è ormai inefficace su di lui, assuefatto al medicinale e destinato a trasformarsi in Hyde in maniera definita. L’unica soluzione (che la lettera assegna però ad Hyde, dopo l’ultima metamorfosi) è quella di accettare la condanna per i propri crimini oppure autoeliminarsi fisicamente, per porre fine al tormento.
L’originalita dello Strano caso del Dottor Jekyll e Mr. Hyde sta del resto proprio nella scelta di Stevenson di far coincidere Bene e Male all’interno della stessa personalità, come due facce della stessa medaglia. Il romanzo si presenta così come una riflessione sui lati nascosti della personalità umana e una critica neanche troppo velata ai “miti” della società vittoriana (il progresso scientifico, la rispettabilità borghese, l’ordine e il decoro morale) che vengono sconvolti e ribaltati del tema del doppio, che rivela la reversibilità inquietante della nostra vita quotidiana. Come dice Jekyll:
Provavo spesso voglia di divertirmi; e siccome i miei piaceri (per non dir altro) non erano decorosi e siccome io ero persona non solo conosciuta e considerata ma anche prossima all’età matura, tale incoerenza della mia vita diventava ogni giorno più sgradevole 5.
La dimensione soggettiva e insieme sociale del Male, cui Stevenson dà forma con la disgustosa figura di Hyde, anticipa e quasi preannuncia le ricerche psicoanalitiche di Sigmund Freud (1856-1939) e in particolare la natura conflittuale dei rapporti tra Io, Es e Super-Io.
Bibliografia
R. L. Stevenson, Il Dottor Jekyll e Mister Hyde, traduzione di B. Lanati, Milano, Feltrinelli, 2003.
S. Brugnolo, “Hyde”, in Il romanzo, IV: Temi, luoghi, eroi. Dir. F. Moretti, Torino, Einaudi, 2003, pp. 787-795.
F. Cleto, La strategia del finale in “The Strange Case of Dr. Jekyll and of Mr. Hyde”, in Strumenti critici, 2/2004, pp. 171-188.
V. Nabokov, Lezioni di letteratura, Milano, Garzanti, 1992, pp. 225-254.
1 Anche se va detto la trasformazione di Jekyll in Hyde è conseguenza di un esperimento di tipo scientifico, collegandosi strettamente con il mito del progresso proprio del Positivismo della seconda metà dell’Ottocento.
2 R. L. Stevenson, Lo strano caso del Dr. Jekyll e del signor Hyde, traduzione di Oreste del Buono, Milano, Corriere della Sera - I grandi romanzi, 2002, p. 114.
3 in questo il dottor Jekyll non è dissimile dal dottor Frankenstein del romanzo di Mary Shelley, che si illudeva che la scienza potesse sconfiggere la morte e creare artificialmente la vita.
4 “Se ciascuna di [queste due nature], dicevo a me stesso, potesse solamente essere riposta in identità separate, la vita sarebbe alleviata di tutto quanto ha d’insopportabile: l’ingiusto potrebbe andarsene per la sua strada […] e il giusto potrebbe camminare tranquillo e sicuro per la sua strada elevata” (Ivi, p. 115, passim).
5 Ivi, p. 121.