Dal Liceo "Alessandro Manzoni" di Caserta la prof.ssa Dora Barletta fa una prima lezione introduttiva sulla Commedia dell'Arte in Italia, dalle origini alla sua affermazione in Europa, dalle maschere italiane al teatro di Goldoni fino alla commedia di Eduardo De Filippo.
La commedia dell'arte è nata in Italia nel XVI secolo e rimasta popolare fino alla metà del XVIII secolo, anni della riforma goldoniana della commedia. Non si trattava di un genere di rappresentazione teatrale, bensì di una diversa modalità di produzione degli spettacoli. Le rappresentazioni non erano basate su testi scritti ma dei "canovacci", detti anche scenari; i primi tempi erano tenute all'aperto con una scenografia fatta di pochi oggetti. Le compagnie erano composte da dieci persone: otto uomini e due donne. All'estero era conosciuta come "Commedia italiana". Nella loro formula spettacolare, i comici della Commedia dell'Arte introdussero un elemento nuovo di portata dirompente e rivoluzionaria: la presenza delle donne sul palcoscenico. In un contratto stipulato con un notaio di Roma, il 10 ottobre 1564, fa la sua prima apparizione una donna: la "signora Lucrezia Di Siena" ingaggiata da una compagnia che si proponeva di far commedie nel periodo di Carnevale, probabilmente un personaggio di elevata cultura in grado di comporre versi e di suonare strumenti. Solamente alla fine del secolo le donne avrebbero preso posto a pieno titolo nelle compagnie teatrali. La definizione di "arte", che significava "mestiere", "professione", veniva identificata anche con altri nomi: commedia all'improvviso, commedia a braccio o commedia degli Zanni.