L’INRIM - Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica di Torino - è l’ente italiano che si occupa di metrologia, la scienza delle misure. “Metrologia” è una parola che deriva dal greco antico, dall’unione di “metron” (μέτρον), che significa proprio “misura”, e di “logos” (λόγοϛ), che vuol dire “discorso”. L’INRIM è un istituto di ricerca pubblico, che ha il mandato di mantenere i campioni nazionali di riferimento delle unità di misura del Sistema Internazionale, di fare ricerca per migliorarne la precisione e di disseminarli, cioè renderli disponibili al Paese. Assolvendo a questo compito, l’INRIM è in grado di garantire l’affidabilità delle misure a livello nazionale e la loro confrontabilità a livello internazionale.
Michela Sega, ricercatrice INRIM, sottolinea il ruolo di istituto primario assolto da questo ente metrologico sia in Italia, sia in rapporto agli istituti analoghi presenti nel resto del mondo.
L’INRIM nasce nel 2006 dalla fusione di due storici enti di ricerca, intitolati a due scienziati italiani, considerati i padri della metrologia: Galileo Ferraris e Gustavo Colonnetti. Già verso la fine dell’Ottocento, Galileo Ferraris aveva auspicato il sorgere di laboratori dove si potessero realizzare e conservare i campioni per le grandezze elettriche. Ma fu solo negli anni Trenta del secolo scorso che Giancarlo Vallauri, professore al Politecnico di Torino e successore di Galileo Ferraris nella direzione della Scuola Elettrotecnica, ottenne che fosse costituito un istituto per rispondere alle esigenze dell’università e dell’industria. Nel 1934 venne così fondato l’Istituto Elettrotecnico Nazionale “Galileo Ferraris”. Negli anni ‘50 Gustavo Colonnetti, presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche, propose la fondazione di istituti di metrologia per altre grandezze, quelle meccaniche, che fossero di ausilio alle industrie in espansione. Nacquero allora l’Istituto Dinamometrico e l’Istituto Termometrico. Negli anni si aggiunsero ulteriori laboratori, dedicati alle misure di lunghezza e di massa e nel 1968 tutte queste sezioni vennero riunite nell’Istituto di metrologia “Gustavo Colonnetti”. La storia della metrologia continua fino ad oggi con un doppio obiettivo: fare ricerca per avere misure sempre più precise e affidabili e rispondere alla richiesta di misurazioni adeguate alle nuove tecnologie e ai nuovi materiali che si stanno diffondendo (pensiamo alle nanotecnologie o al grafene).
Michela Sega si è laureata in chimica nel 1992 presso l’Università di Torino. Nel 1996 ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Scienze Chimiche. È primo ricercatore presso l’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica (INRIM) di Torino, dove lavora dal 2001 e di cui dirige oggi la Divisione di Metrologia Applicata e Ingegneria.
La sua attività di ricerca è principalmente rivolta alla metrologia in chimica con particolare riguardo per l’analisi di gas e l’analisi organica.
Attualmente presiede il CITAC e il Comitato Tecnico TC8 “Traceability in metrology” dell’IMEKO. È persona di contatto nel Comitato Tecnico di Metrologia in Chimica di EURAMET, che ha presieduto dal 2011 al 2015.
Questo è il primo di una serie di interventi registrati nel corso di “2019: un anno smisurato. Cambiano le unità di misura fondamentali”, incontro con i ricercatori dell’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica, organizzato da Triwù (www.triwu.it) presso il Liceo Classico Manzoni di Milano. L’appuntamento rientra nelle attività volte a diffondere informazioni sul passaggio al nuovo Sistema Internazionale delle unità di misura (SI), in programma in tutto il mondo a partire dal 20 maggio 2019. Questo cambiamento ha come obiettivo una maggiore precisione o, meglio, una minore incertezza per le nostre misure. Si passerà da un sistema di misurazione che ha tra i suoi riferimenti persino un oggetto materiale, e quindi deperibile, come il campione del chilogrammo in platino e iridio conservato a Sévres, presso Parigi, a un nuovo sistema basato sulle costanti fondamentali della fisica. Il chilogrammo campione sta paradossalmente “dimagrendo”! Occorre quindi (e finalmente la tecnologia e la conoscenza in nostro possesso ce lo permettono) passare a sistemi di riferimenti più stabili e costanti, come appunto le costanti fisiche, che hanno valore stabile e universale: sulla Terra come su Marte il loro valore infatti non cambia.
Info e contatti: SiMisura, www.simisura.it