Introduzione
William Shakespeare (1564-1616) la sua opera teatrale Il mercante di Venezia tra il 1594 e il 1598, traendo ispirazione dal Giannetto, una novella della raccolta Il pecorone di Giovanni Fiorentino, autore italiano trecentesco. Contrariamente a quanto accade con altre fonti di ispirazione shakesperiana, in questo caso il Bardo ripropone fedelmente sia i personaggi più importanti del Giannetto, come Shylock e Porzia, sia alcune situazioni già presenti nella sua fonte.
Sebbene Il mercante di Venezia sia a tutti gli effetti una commedia, che tradizionalmente si conclude con il positivo ritorno all’ordine previsto dal genere, presenta anche alcune caratteristiche di una tragedia, in particolare per quanto riguarda le punizioni e le angherie che vengono subite all’ebreo Shylock. L’opera, in particolare, è stata anche al centro di accuse di antisemitismo, poiché si conclude col trionfo dei personaggi di fede cristiana e con la sconfitta dell’usuraio ebreo Shylock. Eppure, se si pone attenzione allo svolgimento della trama, non risulta così immediata l’adesione di Shakespeare alla condotta dei protagonisti cristiani, e l’interpretazione dell’opera resta così aperta.
Riassunto
Primo atto
Siamo a Venezia nel XVI secolo; un nobiluomo, di nome Bassanio, è innamorato di Porzia, aristocratica di Belmonte, ma per recarsi a chiedere la sua mano ha bisogno di tremila ducati, che purtroppo non possiede. Infatti Bassanio deve ancora estinguere svariati prestiti e la dote della giovane, che in ogni caso egli ama, gli servirebbe anche a ripagare i suoi creditori. Da parte sua, Porzia si ricorda di Bassanio, che le è rimasto impresso in mente dopo che lo ha visto la prima volta, e ne parla con la sua servitrice Nerissa, deridendo gli altri pretendenti che nel frattempo la stanno corteggiando. Dal dialogo tra le due donne si capisce che la mano di Porzia è stata vincolata, alla morte del padre, ad una prova d’astuzia e intelligenza. Infatti i pretendenti della donna per avere la sua mano sono chiamati a scegliere tra più scrigni, dei quali uno soltanto è la scelta giusta per ottenere Porzia in matrimonio. Gli scrigni sono tre: uno d’oro, uno d’argento e uno di ferro, e ciascuno reca un indovinello che può orientare il candidato nella scelta (benché, com’è chiaro, solo una contenga l’immagine della giovane promessa sposa). Bassanio chiede dunque un prestito all’amico Antonio, ricco mercante marittimo, il quale, non possedendo il denaro in quel momento, si dice disposto a chiedere un prestito all’usuraio ebreo Shylock, facendo da garante per Bassanio. Antonio, che aspetta un notevole guadagno da un lucroso traffico per mare, è certo di poter riscattare facilmente la somma presa a prestito; tuttavia tra lui e Shylock non corre buon sangue, sia per l’ostilità dell’usuraio per i cristiani sia per l’atteggiamento di Antonio, che, disprezzando gli ebrei, non esita a intralciare i traffici di Shylock, offrendo prestiti gratuiti ai veneziani o facendo abbassare il tasso d’interesse o insultandolo di fronte a tutti.
L’usuraio accetta l’offerta di Antonio ma pone una singolare condizione: egli chiede come garanzia del prestito una libbra 1 di carne di Antonio. Dato che l’arrivo delle sue navi è previsto entro un paio di mesi e che Shylock dà ai protagonisti tre mesi per restituirgli la somma, Antonio accetta.
Secondo atto
Lancillotto, servo di Sylock decide di lasciare il suo padrone e passare a servizio di Bassanio; prima che Lancillotto parta, Jessica, figlia di Shylock, gli lascia un messaggio per il suo innamorato e amico di Bassanio,di nome Lorenzo. La lettera di Jessica contiene un piano per fuggire da suo padre e sposare Lorenzo: Bassanio dovrà quindi distrarre l’usuraio chiedendogli di raggiungerlo per la cena per consentire a Lorenzo di andare prendere Jessica. La ragazza porterà con sé come dote denari e gioielli del padre. Shylock dopo aver scoperto l’inganno si convince che anche l’odiato Antonio sia coinvolto nel piano e quindi la rabbia e il risentimento contro di lui crescono ulteriormente. Inoltre la posizione del mercante di Venezia è ulteriormente indebolita, perché giunge notizia che probabilmente le sue navi hanno fatto naufragio.
Intanto a Belmonte si assiste alla parata dei pretendenti di Porzia: il principe del Marocco sceglie lo scrigno d’oro ma vi trova solo un teschio. A lui succede il principe d’Aragona, che sceglie lo scrigno d’argento, ma vi trova all’interno solo il ritratto di uno sciocco che strizza un occhio. Anche il principe di Aragona viene quindi respinto.
Terzo atto
Una volta arrivato a Belmonte, accompagnato dall’amico Graziano, Bassanio deve decidere se acconsentire alla richiesta di Porzia, che vuole che l’amato aspetti settimane prima di scegliere lo scrigno giusto per essere sicuro di fare una scelta ponderata. Ma l’uomo non riesce ad aspettare e, agendo d’istinto, sceglie lo scrigno di ferro. La sua scelta si rivela quella giusta: egli ha risolto l’indovinello e può sposare Porzia. Poco dopo all’uomo arriva un altra notizia lieta: Graziano e Nerissa si sono innamorati e hanno anch’essi deciso di sposarsi. Le due donne donano ai promessi sposi due anelli che dovranno portare finché le ameranno.
Bassanio deve però tornare a Venezia subito dopo il matrimonio, in quanto infatti gli giunge notizia che Antonio è stato richiamato da Shylock a pagare il suo debito e, siccome le navi non sono mai tornate, è tenuto consegnarli una libbra della sua carne. Ovviamente Antonio si rifiuta di pagare un simile pegno e Shylock richiede l’intervento del Doge. Bassanio, in accordo con Porzia, decide di offrire all’usuraio seimila ducati della dote di Porzia, per ottenere la libertà dell’amico. Ma l’intervento di Porzia è ben più elaborato: infatti dopo la partenza di Bassanio e Graziano, la nobildonna e la sua servitrice si vestono da uomini e fingono di essere avvocati a difesa di Antonio.
Quarto atto
Durante il processo Shylock rifiuta i ducati promessi da Bassanio e reclama la carne di Antonio. Entra in scena allora Porzia, sotto le mentite spoglie dell’avvocato Bellario, che si mostra d’accordo con la richiesta di Shylock, ma ricorda all’usuraio che versare il sangue di un veneziano comporta la pena di morte: Shylock quindi può procedere a tagliare una libbra di carne dal corpo di Antonio, ma ovviamente nel farlo non deve far sgorgare nemmeno una goccia di sangue. Ovviamente si tratta di un escamotage legale per ribaltare la situazione si ribalta in favore di Antonio. Sarà quindi Shylock a supplicare per la sua vita e anzi ad accettare che, alla sua morte, i suoi beni vengano interamente lasciati alla figlia Jessica e suo marito Lorenzo; inoltre Antonio richiede che Shylock si converta al cristianesimo e per l’usuraio sarà questa la vergogna più grande. Al termine del processo Porzia e Nerissa, ancora travestite, chiedono a Bassanio e Graziano come compenso gli anelli che portano. I due uomini cercano di sottrarsi al dovere ma alla fine consegnano gli anelli simbolo del loro amore.
Quinto atto
Porzia e Nerissa fingono di non essersi mai mosse da Belmonte, così quando arrivano Bassanio e Graziano si mostrano stupite che i rispettivi mariti non abbiano più gli anelli al dito. Quando questi raccontano di averli dovuti dare come pagamento all’avvocato, le due donne mostrano i loro anelli efingono di aver dormito con gli uomini a cui Bassanio e Graziano li avevano dati. Solo in seguito Porzia e Nerissa raccontano ai mariti l’inganno, facendo promettere di non cedere mai più il pegno del loro amore. In conclusione le coppie ormai riconciliate hanno notizia che le navi di Antonio si sono salvate dal naufragio e sono giunte in porto colme di ricchezze.
1 La libbra è un’unità di misura in voga sin dai tempi di Roma antica e diffusa, con il nome di pound, anche nel mondo anglosassone. La libbra romana equivale a circa $327$ grammi, mentre il pound corrisponde a $453,59$ grammi.