Polifonia
Definizione
Tecnica letteraria per cui, all’interno di un’opera, sono presenti più voci, come avviene nel canto polifonico. La polifonia crea così la compresenza di più punti di vista, ognuno di essi riferito ad un personaggio particolare, che danno origine nel testo a più registri stilistici (sul piano metrico, lessicale, sintattico).
Spiegazione ed esempi
Nelle opere letterarie (e in particolar modo in quelle narrative come romanzi e racconti), la polifonia è un elemento strutturale che coinvolge molteplici livelli del testo, dal registro stilsitico all’articolazione del discorso narrativo tra narratore e personaggi, dalla riproduzione dei discorsi e delle parole nel mondo di finzione (ad esempio, passando dal discroso diretto fino al monologo interiore) fino alla rappresentazione delle coordinate spazio-temporali della narrazione.
L’effetto come procedimento compositivo e stilistico mira infatti a riprodurre sulla pagina la complessità e la poliedricità del mondo reale, presentando una serie di punti di vista (e di espressioni linguistiche ad essi collegati) non conciliabili tra loro e non riducibili ad unità. Il principale studioso della polifonia nella letteratura occidentale è stato Michail Michailovič Bachtin (1895-1975), che ha indicato in Fëdor Dostoevskij (1821-1880) e nei suoi romanzi - come Delitto e castigo o I fratelli Karamazov - il vertice di questa tendenza.
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