Alfieri
Perché nelle ultime tragedie di alfieri il conflitto si interiorizza perché c'è questa crisi del sistema tragico come nel saul e nella mirra?
il 14 Giugno 2015, da Claudia Noto
Ciao Claudia, più che di crisi del sistema tragico (Alfieri di fatto non contraddice mai le unità aristoteliche, come invece farà Manzoni con “Il conte di Carmagnola” e “Adelchi”: https://library.weschool.com/lezione/il-conte-di-carmagnola-di-manzoni-prefazione-e-pensiero-letterario-1938.html https://library.weschool.com/lezione/adelchi-riassunto-manzoni-tragedie--1952.html) possiamo parlare di una specifica attitudine di Alfieri per questo genere. Alfieri infatti rintraccia nella tragedia una valvola per sfogare le sue tensioni intime e personali, concentrandole in singoli personaggi (quali appunto Mirra e Saul). Per fare ciò, possiamo dire che l’autore riduce all’osso la struttura della tragedia, o meglio che ne porta all’estremo alcune caratteristiche. Alfieri si dedica innanzitutto alla ricerca (per usare le sue stesse parole) di un “soggetto tragediabile”, che si presti cioè a questa operazione. Poi riduce ai minimi termini la trama, eliminando tutti i fatti secondari (soprattutto quelli a tema sentimentale e patetico), che a suo dire rallentano il compimento della tragedia e annacquano la tensione drammatica. Infine, si concentra sulle psicologie dei personaggi principali, che vivono interiormente (e Mirra ancor più di Saul) il loro tormento. L’intento di Alfieri è quello di far sì che le passioni (il “ forte e caldo sentire”) erompano all’esterno: in questo modo il personaggio può affermare la propria individualità e la propria vera natura, ma viene anche condannato a soccombere. La particolarità di “Saul” e “Mirra” sta nel fatto che qui Alfieri porta alle estreme conseguenze questo meccanismo rappresentativo. Il tiranno Saul è in lotta innanzitutto con se stesso, perché nel momento in cui intuisce di dover presto cedere il potere a David, il suo temperamento impetuoso lo spinge a riaffermare il proprio sé, allontanando tutti e perseguitando David (di cui pure riconosce il valore). Il dramma di Mirra è ancora più profondo, dato che la protagonista, innamorata di una passione “empia” per il padre, non può nemmeno (fino all’ultima scena) esplicitare questo tormento, che anche qui è tutto “interno” al personaggio. Fammi sapere se è tutto chiaro, un saluto! :)
Grazie mille Luca come sempre sei stato chiarissimo