Analisi della prefazione al Conte di Carmagnola di Alessandro Manzoni, a cura di Alessandro Mazzini.
La produzione letteraria di Manzoni è costantemente affiancata e sostenuta da una continua riflessione critica sul significato, i contenuti e gli obiettivi della letteratura stessa. Il bello, per Manzoni, non è un valore in sè, ma è funzionale al vero; se assolutizzato, esso diventa un disvalore. A questo tipo di prospettiva si associa, in modo coerente alle premesse, la volontà di rionnovare i generi canonici della letteratura, in linea con gli intenti del movimento romantico. Ciò si tradurrà, da una parte, nel rinnovamento dei contenuti e del linguaggio della lirica (attraverso gli Inni sacri e le Odi civili) e del genere tragico (con l'Adelchi e il Conte di Carmagnola), dall'altra nell'introduzione di un nuovo genere letterario in Italia: il romanzo in prosa, che la prospettiva classicistica della nostra letteratura aveva di fatto bandito.
Tra i testi teorici fondamentali, in merito alle ragioni della pratica letteraria manzoniana, ricordiamo: la prefazione a Il Conte di Carmagnola, la lettera a Monsieur Chauvet sull'unità di tempo e luogo nella tragedia, la lettera al marchese Cesare D'Azeglio Sul Romanticismo. Nella prefazione a Il Conte di Carmagnola, Manzoni sostiene che le arti del bello devono cercare le regole solo nella natura: esse devono, quindi, essere trovate e non fatte (prospettiva questa che verrà affrontata e approfondita in molti suoi scritti successivi). Da ciò deriva che non bisogna valutare un'opera d'arte secondo regole estrinseche, ma in base a quale sia l'intento dell'autore, se esso sia ragionevole e se l'abbia conseguito con efficacia.
Alessandro Mazzini è professore di Greco e Latino presso il Liceo Classico Manzoni. Si è laureato in Letteratura Greca con il professore Dario Del Corno presso L'Università degli Studi di Milano. Ha collaborato con riviste di divulgazione culturale e ha insegnato per 10 anni Lingua e Letteratura Italiana e Lingua e Letteratura Greca presso il Liceo della Scuola Svizzera di Milano. Dal 2001 è ordinario di Italiano e Latino nei Licei e dal 2003 ordinario di Greco e Latino al Liceo Classico.
Tra i testi teorici fondamentali, in merito alle ragioni della pratica letteraria manzoniana, ricordiamo: la prefazione a Il Conte di Carmagnola, la lettera a Monsieur Chauvet sull'unità di tempo e luogo nella tragedia, la lettera al marchese Cesare D'Azeglio Sul Romanticismo. Nella prefazione a Il Conte di Carmagnola, Manzoni sostiene che le arti del bello devono cercare le regole solo nella natura: esse devono, quindi, essere trovate e non fatte (prospettiva questa che verrà affrontata e approfondita in molti suoi scritti successivi). Da ciò deriva che non bisogna valutare un'opera d'arte secondo regole estrinseche, ma in base a quale sia l'intento dell'autore, se esso sia ragionevole e se l'abbia conseguito con efficacia.
Alessandro Mazzini è professore di Greco e Latino presso il Liceo Classico Manzoni. Si è laureato in Letteratura Greca con il professore Dario Del Corno presso L'Università degli Studi di Milano. Ha collaborato con riviste di divulgazione culturale e ha insegnato per 10 anni Lingua e Letteratura Italiana e Lingua e Letteratura Greca presso il Liceo della Scuola Svizzera di Milano. Dal 2001 è ordinario di Italiano e Latino nei Licei e dal 2003 ordinario di Greco e Latino al Liceo Classico.