Congiuntivo Trapassato e passato Remoto (distanza psicologica)

È possibile associare il congiuntivo trapassato, con il senso di indicare una possibilità del passato ormai irrealizzabile, con il passato remoto, che esprime invece una distanza psicologica riguardo al "presente" ed alla azione passata? Di seguito riporto un esempio per chiarire meglio: -<<[...] alla domanda della madre sul perché non avesse fatto più in fretta, evitando la tempesta, come FECERO tutti i suoi compagni, lui rispose [...]>> Grazie in anticipo


il 11 Agosto 2016, da Oliver Salem

Apollonio Rodio il 11 Agosto 2016 ha risposto:

Puoi chiarire la domanda: che cosa intendi per "distanza psicologica" ? Riporta l'esempio o altrimenti è difficile risponderti. Saluti e buon proseguimento.


@ Apollonio Rodio Per distanza psicologica intendo quello che è l'uso per eccellenza del passato remoto, di seguito ti lascio 2 (due) links in cui è spiegato finemente il significato dell'espressione da me adottata: - " http://www.treccani.it/enciclopedia/indicativo-passato-remoto_(La-grammatica-italiana)/ "; -" http://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2009/04/30/il-passato-remoto/ "; -" http://www.initonline.it/n6/pag_14.htm ". - Oliver Salem 11 Agosto 2016

ERRATA CORRIGE @ Apollonio Rodio Per distanza psicologica intendo quello che è l'uso per eccellenza del passato remoto, di seguito ti lascio 3 (tre) links in cui è spiegato finemente il significato dell'espressione da me adottata: - " http://www.treccani.it/enciclopedia/indicativo-passato-remoto_(La-grammatica-italiana)/ "; -" http://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2009/04/30/il-passato-remoto/ "; -" http://www.initonline.it/n6/pag_14.htm ". - Oliver Salem 11 Agosto 2016

Ora comprendo cosa intendi per "distanza psicologica", ma precipua mi pare la "distanza temporale", scevra di connotazione psicologica-soggettivistica; infatti, citando un estratto tra i link da te suggeriti, "Il tempo passato remoto del modo indicativo è utilizzato per azioni che si sono compiute in un passato lontano e che si sono concluse." L'aspetto psicologico è chiamato in causa solo in un secondo momento, come criterio per preferire l'uso del passato remoto al passato prossimo, o viceversa. Tornando però alla tua domanda, non riesco ancora a scorgere il collegamento, l'associazione, tra congiuntivo trapassato ed indicativo passato remoto, anche da un punto di vista prettamente psicologico. Dovresti quindi chiarire/rmi ulteriormente la tua posizione. Saluti - Apollonio Rodio 11 Agosto 2016

Apollonio Rodio il 12 Agosto 2016 ha risposto:

Ho aggiunto un commento alla risposta, dai un'occhiata e, poi, spiegami il tuo punto di vista. Apollonio Rodio, a disposizione.

Oliver Salem il 12 Agosto 2016 ha risposto:

@Apollonio Rodio in seguito alla Sua risposta di cui Le sono infinitamente grato, mi accorgo dispiaciuto che evidentemente nella mia domanda iniziale non si è pubblicato l'esempio per chiarire la mia posizione. Il frammento di testo, che narra la vita di un noto filosofo (F.Nietzche), è il seguente: <<[...] molto noto è l'anedotto che narra il ritorno del filosofo dalla scuola frequentata a casa, sotto una tempesta di pioggia a passo regolare, una volta tornato a casa fradicio d'acqua, alla domanda della madre sul perché non AVESSE FATTO più in fretta, evitando la tempesta come FECERO tutti i suoi compagni, lui rispose che il regolamento della scuola prevedeva che gli studenti dovessero uscire da scuola ed arrivare a casa in maniera cauta ed ordinata.>> Il passato remoto "fecero" è corretto in questo caso? Forse io lo intenderei come appunto "distacco psicologico" . Le lascio qui 1 (uno) link che ho trovato interessante riguardo la <>, in modo particolare nel penultimo paragrafo della pagina in questione: -" http://www.accademiadellacrusca.it/it/lingua-italiana/consulenza-linguistica/domande-risposte/sulluso-passato-remoto ". Grazie per la Sua disponibilità.

Oliver Salem il 13 Agosto 2016 ha risposto:

Errata Corrige @Apollonio Rodio in seguito alla Sua risposta di cui Le sono infinitamente grato, mi accorgo dispiaciuto che evidentemente nella mia domanda iniziale non si è pubblicato l'esempio per chiarire la mia posizione. Il frammento di testo, che narra la vita di un noto filosofo (F.Nietzche), è il seguente: " Alla domanda della madre sul perché non avesse fatto più in fretta, evitando la tempesta come FECERO tutti i suoi compagni, lui rispose che il regolamento della scuola prevedeva che gli studenti dovessero uscire da scuola ed arrivare a casa in maniera cauta ed ordinata ". Il passato remoto "fecero" è corretto in questo caso? Forse io lo intenderei come appunto "distacco psicologico" . Le lascio qui 1 (uno) link che ho trovato interessante riguardo la , in modo particolare nel penultimo paragrafo della pagina in questione: -" http://www.accademiadellacrusca.it/it/lingua-italiana/consulenza-linguistica/domande-risposte/sulluso-passato-remoto ". Grazie per la Sua disponibilità.


All'interno dell'esempio che lei espone, l'uso del passato remoto è corretto nell'indicare l'impossibilità che la medesima azione fosse compiuta dal soggetto, in quanto terminata, conclusa e distante nel passato. Lo scopo principale del passato remoto ( come in latino, il perfetto ) è infatti quello di sottolineare la compiutezza dell'azione, giunta al suo compimento. Non noto dunque "distacco psicologico" quanto la sfumata possibilità di "evitare la tempesta", nello specifico del nostro caso. In sintesi, il tempo verbale esplicita l'idea di conclusione di un evento irripetibile. Forse, si può, invece, scorgere una vicinanza di accezione con il congiuntivo trapassato ( l'aspetto irrealizzabile dell'atto ), ma ovviamente, nella correttezza della frase, non si possono effettuare sostituzioni ( né di modo né di tempo ). Con la speranza di aver raggiunto la massima chiarezza, mi auguro di averla aiutata nel districare la questione. Saluti. - Apollonio Rodio 14 Agosto 2016

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