Figure retoriche
Nel testo non ci sono figure retoriche?
il 21 Agosto 2016, da Elia Serra
La sobrietà stilistica e il rigore formale dell'ode impediscono di scorgere, con facilità, le figure retoriche del componimento. Ad esclusione delle continue allitterazioni ( della s e della n, in particolare ) e della ripetizione di alcuni suoni vocalici ( e,a ), altri accorgimenti stilistici risultano poco palesi. Da segnalare, al primo verso, l'iterazione del "quem", in una sorta di parallelismo ( quem mihi, quem tibi ), l'uso della metonimia in "hiemes" ( letteralmente, "inverni", ma per estensione di significato "anni" ) e in "pumicibus" ( "pietra pomice", ma in senso lato "qualsiasi pietra corrosa dall'azione marina" ), altri parallelismi, come "seu pluris hiemes, seu tribuit Iuppiter ultimam" e "vina liques et ... spem longam reseces", chiasmo ( "spem longam - invida aetas"; sostantivo-aggettivo-aggettivo-sostantivo ), e alcuni enjambement ( ad esempio tra il secondo e il terzo verso, "nec Babylonios / temptaris numeros" ). Qualche figura retorica potrebbe essermi sfuggita, comunque credo di averti fornito una panoramica soddisfacente; quindi ti saluto, Apollonio Rodio, a disposizione.