Marziale, Catullo, Persio.

Marziale, nel donare una vitalità e una dignità artistica e letteraria al genere degli epigrammi, si rifa al modello catulliano, mentre la sua spiccata tendenza a criticare i vizi, e non i peccatori è assimilabile a quella di Persio. Su cosa posso impostare le somiglianze e le differenze tra questi tre autori?


il 26 Gennaio 2016, da Sylvia Green

Apollonio Rodio il 27 Gennaio 2016 ha risposto:

Premesso che di Persio possediamo solamente sei satire, insufficienti per definire - in modo esauriente - lo stile e la produzione dell'autore, e che in merito alla satira il riferimento principale e il confronto d'obbligo sarebbe da svolgersi con Orazio, risponderò in modo semplice alla tua domanda. Certamente, Marziale e Catullo sono accomunati, in primo luogo, dal rifiuto per il poema epico di lunghe dimensioni ( il "carmen continuum" ), e quindi dalla "brevitas" dei loro componimenti, a cui si associa la "varietas" ( linguistica, contenutistica, e stilistica ). Poi, si deve notare in entrambi i poeti una particolare attenzione per il labor limae, cura che si esplica nell'uso raffinato delle figure retoriche* ( forse maggiormente accentuata in Catullo e nella poesia neoterica, che sente fortemente l'influenza della poetica alessandrina; vedi Callimaco, i cui Aitia sono invece disprezzati da Marziale, perché lontani dalla realtà concreta e da ciò che riguardi direttamente l'uomo -"le mie pagine - la mia poesia - hanno sapore di uomo" ). C'è da dire però che non manca, in entrambi, il tono leggero e scherzoso delle "nugae", sebbene in Catullo si riscontri una più marcata e costruita leziosità, stemperata in Marziale dai contenuti crudi e satirici. Queste le più comuni analogie tra i due autori. *Per il labor limae in Marziale si vedano soprattutto gli "epigrammi celebrativi". Passando a Persio, è l'analisi del vizio che avvicina l'autore a Marziale, anche se in quest'ultimo si tratta di un'analisi meno "moralistica" e più "disimpegnata"*, necessità di uno sguardo costantemente rivolto al concreto, al quotidiano e al reale ( peculiarità filtrata dalla "commedia nuova" di Menandro e dal gusto per il realismo di certi poeti ellenistici, come, ad esempio, Teocrito ). Lo stesso si può dire confrontandolo con Orazio, le cui satire ebbero certamente presa maggiore sul pubblico. Inoltre ad animare gli "intenti satirici" di Marziale è senza dubbio la volontà di esporre nei suoi componimenti una "galleria di tipi umani", colti nei loro vizi e difetti, proprio come faceva Orazio, che prediligeva gli umili. Tuttavia, l'atteggiamento di Marziale ( mi ) sembra più simile a quello di Petronio nel Satyricon, ossia quello di analizzare il degrado, magari anche di riderci sopra, ma senza la preoccupazione di dover trasmettere un insegnamento o una morale ( aspetti più vicini a Persio e Orazio; tra l'altro Persio si scaglia spesso in critiche accese, colme di disprezzo, lontane da quelle più bonarie di Orazio e dalla leggerezza di Marziale ). Quanto mi sembra sufficiente. * Si nota però già in Persio un certo allontanamento da finalità educative, di insegnamento di una morale. Ho evitato di riportare riferimenti puntuali ai versi degli autori, dal momento che non credo sia questa la sede adatta per analizzarli, anche perché non sono a conoscenza di quanto approfondita e specifica sia la risposta che ti aspetti. Inoltre, se sei uno studente liceale ( del classico, ma forse anche dello scientifico ) credo proprio che l'insegnante ti abbia segnalato alcuni testi a cui fare affidamento. Quindi, con la viva speranza di aver risposto adeguatamente, ti saluto, e t'auguro buono studio.


Una precisazione: gli asterischi sono come delle piccole note, e dovevano essere separati dal resto della risposta. Mi auguro che tu riesca a capire dove iniziano e dove finiscono. Nuovamente saluti, Apollonio Rodio. - Apollonio Rodio 27 Gennaio 2016

Sono dello scientifico... ma comunque sì, ho abbastanza testi :) Ti ringrazio molto per la risposta, è stata completa e molto esaustiva, complimenti! - Sylvia Green 27 Gennaio 2016