Pascoli

Quali sono i punti principali della poetica di Pascoli? Inoltre, qual è la differenza tra Pascoli e D'annunzio?


il 10 Giugno 2014, da Martina Cinquini

Alessandro Cane il 11 Giugno 2014 ha risposto:

Ciao per quanto riguarda la prima domanda puoi trovare due lezioni molto approfondite qui: 1) https://library.weschool.com/lezione/poetica-del-fanciullino-di-pascoli-spiegazione-e-commento-1299.html 2) https://library.weschool.com/lezione/poetica-poesie-pascoli-il-fanciullino-naturalismo-decadentismo-fonosimbolismo-8551.html Per quanto riguarda invece Pascoli e D'Annunzio, i due poeti appartengono e si muovono nell'ambito del Decadentismo, ma presentano notevoli differenze, sia dal punto di vista biografico, che dal punto di vista poetico, che è influenzato dalla personalità dei due autori. Pascoli ha un carattere riservato, schivo e introverso che lo porta a una vita solitaria e riservata, che Pascoli non vive serenamente. La poesia di Pascoli, quindi, si presenterà legata a una dimensione intima e interiore. Alcuni dei temi principali sono la famiglia, la casa, il lavoro, la vita nei campi. Centrale nella sua poesia è la poetica del “fanciullino”: il poeta osserva con sguardo innocente e stupito il mondo, scorgendo la profondità della realtà. Entrambi i poeti sono coinvolti politicamente, ma se Pascoli si limita a scrivere il discorso “La grande proletaria si è mossa”, D’Annunzio è politicamente attivo, interventista nella Prima guerra mondiale, Irredentista dopo la guerra con l’occupazione di Fiume. Da qui emerge la personalità forte, estroversa e agita di D’Annunzio, che rende il suo stile di vita spettacolarizzata. La solitudine per D’Annunzio è un privilegio per l’uomo eccelente, che si erge superiore sugli altri. Così la sua poesia si dimostra volta ad esaltare le qualità superomistiche del poeta, la sua vita e le sue esperienze. Alla base delle poesie e della vita di D’Annunzio ci sono le quattro qualità da lui indicate: “Volontà, Voluttà, / Orgoglio, Istinto”. Entrambi ritengono che il poeta abbia un compito sociale all'interno della comunità, il cosiddetto "poeta vate", ma se per Pascoli ha il ruolo di maestro e guida, come dimostrano i suoi discorsi e interventi politici, per D'Annunzio il poeta vate è una figura romantica che si erge sugli altri e guida il popolo. D'Annunzio incarnerà questa figura al punto da venir soprannominato Il Vate.