pitagorici

tutte le cose conoscibili hanno un numero: c'è qualche approfondimento o esempio per capire meglio?


il 13 Maggio 2014, da sandro bartoli

Matilde Quarti il 13 Maggio 2014 ha risposto:

Ciao Sandro, secondo i pitagorici il numero è il principio primo della realtà e fondamento di ogni conoscenza. Insomma, tutto l'universo è numero (e quindi armonia) e gli elementi numerici sono elementi di tutte le cose. Abbiamo quindi il pari e il dispari, da cui derivano il determinato e l'indeterminato e le altre opposizioni (come l'uomo e la donna, la luce e il buio, e via dicendo). In ogni caso se sei interessato sui pitagorici abbiamo anche questi contenuti: https://library.weschool.com/lezione/pitagora-e-la-musica-larmonia-come-principio-della-matematica-e-della-filosofia-2705.html ; https://library.weschool.com/lezione/i-presocratici-pitagora-eraclito-parmenide-e-i-pluralisti-779.html


E proprio loro, i Pitagorici, che tanto amavano i numeri, ne nascosero uno: radice di 2. Buona serata, Apollonio Rodio. - Apollonio Rodio 22 Novembre 2015

Astorino Simone il 14 Maggio 2014 ha risposto:

Aggiungerei poche cose alla risposta di Matilde Quarti. Secondo i pitagorici, anzitutto il numero è un'entità reale e non un'astrazione mentale. Ora, i pitagorici notarono un regolarità matematica in tutte le cose (compresa la musica e i suoni, traducibili in rapporti numerici: ad esempio la diversità dei suoni delle varie corde di uno strumento dipende dalla lunghezza delle corde stesse, che è misurabile), tanto da trovare corrispondenze tra un fenomeno e il numero (la giustizia, ad esempio, viene vista rappresentata numericamente come 2 x 2 o 3 x 3, in quanto ha caratteristica di essere forma di uguaglianza)

Maddalena Fiore il 14 Maggio 2014 ha risposto:

Se posso aggiungere ulteriori dettagli direi che vi è qualcosa di più immediato nella tua affermazione: tutte le cose conoscibili hanno un numero poichè sono tutte dotate di una precisa struttura tridimensionale, data da un solido o dall'associazione di più solidi, ciascuno dotato di un certo numero di facce rese grazie a figure geometriche piane. Ora secondo i pitagorici esisteva un legame, una corrispondenza tra aritmetica e gemetria ( tant'è che proprio grazie a Pitagora fu utilizzato per la prima volta un termine univoco per identificare entrambe) , in quanto a ciascun numero poteva essere associata una figura: al numero quattro, ad esempio, era associato il quadrato, al tre il triangolo... La sovrapposizione di più figure geometriche piane dava vita a solidi, ai quali i pitagorici riconducevano le parti costituenti della realtà sensibile,ovvero conoscibile grazie ai sensi.

DAVIDE CAVAGNERO il 06 Novembre 2017 ha risposto:

Più che avere un numero, le cose sono conoscibili perché esprimono un numero, ovvero esprimono un rapporto che ne esprime, in proporzione matematica, la relazione con gli altri elementi del cosmo e hanno, nel modo di esprimere tutto pitagorico (ma tipicamente greco, come si vedrà benissimo in Platone), una de-finizione e una de-terminazione concettuale che ne permette la traduzione in concetti (logoi) chiari. Un esempio molto vicino alla nostra sensibilità riguarda noi: possiamo sapere quanti capelli abbiamo in testa o pesare le nostre unghie, per quanto inutile sia questa operazione. Possiamo invece dire che siamo 2943 volte simpatici o l'affetto che provo per mio figlio pesa 50 kg? Il mondo matematizzabile è quello oggettivo-scientifico, quello di cui, al netto della interpretazioni attuali, è tutto esplicito e chiaro