L’omeostasi è la tendenza naturale al mantenimento di un relativo stato di equilibrio interno delle proprietà chimico-fisiche di un organismo. I meccanismi omeostatici agiscono a livello delle cellule, dei tessuti e degli organi e riguardano diversi parametri: la temperatura corporea, il pH del sangue, il battito cardiaco, la pressione sanguigna, la concentrazione di glucosio nel sangue (o glicemia), e molti altri.
Esistono due diversi meccanismi per regolare l’omeostasi: il feedback negativo e il feedback positivo.
Il feedback negativo è il sistema di retroazione principale di tutta l’omeostasi e consente di produrre un cambiamento opposto allo stimolo iniziale, facendo sì che il prodotto finale di un processo inibisca il processo stesso. Il feedback positivo, al contrario, consente di accelerare o intensificare un processo in seguito agli stimoli ricevuti.
La regione cerebrale più importante per il mantenimento dell’omeostasi è l’ipotalamo, che a sua volta agisce tramite il sistema endocrino, il sistema nervoso autonomo e il sistema motivazionale. Altri organi coinvolti nel mantenimento dell’omeostasi sono il fegato e i reni.
Problemi nel mantenimento dell’omeostasi possono portare a una condizione di squilibrio omeostatico, legato a diverse malattie come il diabete, l’ipoglicemia, l’iperglicemia, la gotta e la disidratazione. Anche l’invecchiamento è causa di squilibrio omeostatico.