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Pascal: la vita e la filosofia

Blaise Pascal (1623-1662), figlio di un magistrato, compie i primi studi in casa, dedicandosi alle discipline scientifiche e giuridiche, per poi, in occasione di un trasferimento a Parigi, accostarsi agli studi di Torricelli e Gassendi, scrivendo a soli sedici anni un trattato sui corpi conici letto persino da Leibniz. Nello stesso periodo Pascal incontra, grazie all'intervento paterno, Marin Mersenne, Gassendi, Fermat e altri scienziati e intellettuali. A diciotto anni, Pascal brevetta la "Pascaline", una macchina ad ingranaggi in grado di fare operazioni matematiche. Nonostante questo fermento intellettuale, Pascal si avvicina alla congregazione dei giansenisti ed entra all'Abbazia di Port Royal. I giansenisti mirano a riportare la chiesa cattolica all'austerità di costumi delle origini e rivalutano il ruolo della Grazia divina in vista della salvezza, in polemica con i gesuiti di Luis de Molina che davano maggior importanza alle opere umane. Per i giansenisti, infatti, l'uomo è malvagio e portato a compiere il male, per questo per la salvezza è necessaria la Grazia.

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