Boldrin: “Italia 2014: restare o fuggire?”

In Italia si parla sempre più spesso si parla di cervelli in fuga: chi ha finito le superiori pensa a emigrare all'estero (magari oltreoceano) per godere di una formazione migliore e di più consistenti occasioni di lavoro. Ma vale davvero la pena fare le valigie subito dopo il liceo?

 

L'economista Michele Boldrin, docente universitario negli Stati Uniti, ha una risposta originale e anticonvenzionale: sì, ma solo se si hanno da subito le idee molto chiare sul proprio percorso di studi o se si hanno mezzi e capacità per frequentare un college prestigioso. Altrimenti, secondo Boldrin, conviene iniziare il proprio percorso di studio qui, selezionando però le eccellenze italiane e riservando ad una seconda fase di specializzazione l’esperienza internazionale. Piuttosto, data la situazione arretrata del nostro mercato del lavoro e le caratteristiche delle nostre università, chi si laurea in Italia sappia che è normale che l'ingresso nel mondo del lavoro avvenga per mezzo di stage e tirocini sottopagati.

 

Michele Boldrin, padovano classe ‘56, è un economista italiano. Dal 2006 è professore nel Dipartimento di Economia della Washington University a Saint Louis, di cui è stato direttore tra il 2008 ed il 2012. Nel 2006, ha anche dato il via al blog noiseFromAmerika insieme ad un piccolo gruppo di italiani che vivono in America e che si occupano di economia. Attualmente la sua ricerca si concentra sui temi dell’innovazione, banche e moneta, crescita economica e globalizzazione.