Dante Alighieri scrive diverse opere in latino, tra le quali le più importanti sono il De vulgari eloquentia, composto tra il 1303 e il 1304, e il De monarchia, che vede la luce in un periodo più ampio: tra il 1308 e il 1318. Il De vulgari eloquentia è un trattato sul volgare illustre e sulle sue potenzialità come lingua letteraria, ma scritto, come abbiamo detto, in latino per il pubblico erudito a cui si rivolge. Il trattato, incompleto, è composto da due libri, rispettivamente di diciannove e quattordici capitoli. La Monarchia, invece, è un trattato politico sul rapporto tra impero, espressione del potere laico, e papato, espressione del potere religioso. Sempre in latino sono tredici epistole scritte tra il 1303 e il 1317. Tra queste la più celebre è quella rivolta al Signore di Verona, Cangrande della Scala. Nell’epistola si trovano la dedica del Paradiso a Cangrande e le uniche indicazioni di interpretazione della Divina Commedia lasciate da Dante. Infine ricordiamo due Egloghe, componimenti in esametri latini in cui Dante ribadisce la dignità del volgare come lingua poetica.
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Dante Alighieri: le opere in latino
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