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Jules Verne, “Il giro del mondo in 80 giorni”: riassunto della trama

Introduzione

 

Il giro del mondo in 80 giorni (Le Tour du monde en quatre-vingts jours) è un romanzo d’avventura di Jules Verne (1828-1905) nel 1873. Il libro di Verne, già autore di alcuni fra i più celebri romanzi di avventura per ragazzi (come Viaggio al centro della Terra, 1864; Dalla Terra alla Luna, 1865; Ventimila leghe sotto i mari, 1869-1870) poi inclusi nei suoi Viaggi straordinari, si ispira a un’impresa realmente compiuta nel 1870 dall’americano George Francis Train e narra la storia di due uomini, Phileas Fogg, tipico gentlemen inglese, e Passepartout, il suo cameriere francese, impegnati per una scommessa a compiere il giro del globo in ottanta giorni.

Come negli altri testi dell’autore, all’elemento avventuroso si unisce l’interesse enciclopedico per le scienze applicate e per popoli e culture lontani dal mondo europeo. A fianco, c’è l’entusiasmo, tipico della cultura del Positivismo nell’Ottocento, per le nuove scoperte tecnologiche che aprono all’immaginazione scenari fino ad allora ritenuti impensabili.

 

Riassunto

 

La vicenda ha inizio a Londra, nel 1872: Phileas Fogg, un gentlemen inglese tanto ricco quanto ossessivamente metodico (conta ad esempio i passi che lo separano da casa sua al suo club, oppure licenzia il proprio cameriere per aver osato portargli l’acqua per radersi di qualche grado più fredda del dovuto), conduce una vita dai ritmi sempre uguali. Un giorno, il 2 ottobre, entrando al Reform Club come sempre, Fogg trova alcuni soci nel pieno di una discussione su un articolo del «Daily Telegraph», che, oltre a riportare la notizia di una grande rapina alla Banca d’Inghilterra, descrive una nuova ferrovia in India e calcola che ormai sarebbe possibile fare il giro del mondo in soli ottanta giorni. Mentre nessun collega ritiene questa stima veritiera, Fogg si lancia nell’avventura: scommette con gli amici la somma di ventimila sterline che egli riuscirà a compiere l’impresa, partendo quella sera stessa ed essendo di ritorno entro la sera del 21 dicembre.

Fogg parte immediatamente con il nuovo servitore Passepartout dalla stazione di Londra per arrivare in treno a Brindisi e da qui raggiungono per mare Suez da dove i due protagonisti devono raggiungere, sempre per mare, Bombay. A Suez però Fogg viene scambiato per uno degli autori della rapina alla Banca d’Inghilterra dal detective di Scotland Yard Fix il quale, messosi alle sue calcagna, fa la conoscenza di Passepartout a cui cerca di estorcere informazioni sulla natura del viaggio di Fogg, che nel frattempo promette una lauta mancia al capitano per arrivare il prima possibile a destinazione. Tuttavia, in India comiciano i guai: Passepartout profana involontariamente un tempio induista entrandovi senza togliersi le scarpe e, una volta sul treno per Calcutta i due scoprono che il «Daily Telegraph» aveva dato una notizia fasulla: in realtà la tratta ferroviaria non è ancora finita. Phileas e Passepartout noleggiano un elefante ma, durante il viaggio, incrociano un corteo funerario. Fogg e Passepartout si accorgono che, secondo le tradizioni localia, insieme al defunto sta per essere arsa sulla pira funeraria anche la moglie, drogata per l’occasione: i due decidono quindi di salvarla. La giovane indiana, Auda, resta con loro e, una volta a Calcutta, i tre si imbarcano insieme verso Hong Kong, dove dovrebbe vivere anche un parente di Auda presso cui la ragazza si propone di restare. Da Calcutta li segue anche Fix, sempre risoluto ad arrestare Fogg.

Una volta a Hong Kong, però, i tre scoprono che il parente di Auda si è trasferito; inoltre Fix riesce a far arrestare Fogg per la profanazione del tempio, costringendolo a pagare una cauzione per evitare la prigione. Allora Fix fa fumare dell’oppio a Passepartout, che così non raggiunge Fogg e Auda in tempo per la partenza per Yokohama, e gli rivela di essere inviato da Scotland Yard. Fogg e Auda si recano allora a Shangai, da dove dovrebbe partire una nave per gli Stati Uniti. Con essi c’è anche Fix, di cui non conoscono ancora la vera identità. La nave fa scalo, come progettato, a Yokohama, dove i due ritrovano Passepartout e si imbarcano per San Francisco. Avendo lasciato l’India, colonia britannica, Fix non può più arrestare Fogg e così fa un patto con Passepartout promettendogli di non arrestare il suo padrone ma anzi di volerlo aiutare a tornare in Inghilterra in tempo per la scommessa. In relatà, Fix vuole che Fogg arrivi sano e salvo in patria per poterlo finalmente arrestare. A San Francisco, Phileas e il suo gruppo partono per New York in treno, ma durante il viaggio la lcomotiva è assaltata dagli indiani, che rapiscono Passepartout. Fogg si unisce ai soldati che partono all’inseguimento degli indiani e salva il maggiordomo. Essendo in ritardo sulla tabella di marcia, i protagonisti decidono di raggiungere Omaha in slitta, da qui prendono il treno e si dirigono verso New York passando per Chicago. Una volta arrivati scoprono però che il bastimento per Liverpool è già partito: le possibilità di giungere a Londra in tempo si assottigliano drasticamente.

Phileas il giorno dopo s’imbarca su una nave diretta a Bordeaux e, poiché il capitano non vuole fare scalo a Liverpool, Fogg lo imprigiona e, dopo un viaggio fortunoso in cui sono costretti a bruciare parti della stessa nave perché è terminato il carburante, arrivano in Irlanda. Da qui riescono ad arrivare aLiverpoolin perfetto orario, ma Fix arresta Fogg. In realtà il vero ladro è già stato arrestato, ma il malinteso impedisce a Fogg di prendere l’ultimo treno utile per Londra; egli noleggia un treno speciale ma, nonostante tutto, arriva con cinque minuti di ritardo rispetto al termine ultimo della scommessa.
Fogg è affranto: ha speso metà dei propri averi per il viaggio e dovrà dare l’altra metà ai soci del club che hanno vinto la scommessa. Sarà così costretto a vivere in povertà, dovendo per di più mantenere Auda, nei cui confronti Phileas nutre profondi sensi di colpa per averla coinviolta in tutta quell’avventura. Auda tuttavia confessa a Fogg d’essersi innamorata di lui e i due, nonostante tutto, decidono di fissare le nozze. Passepartout si reca allora dal reverendo per i permessi di matrimonio e qui scopre che la scommessa è ancora valida: infatti durante il viaggio verso est i protagonistia hanno guadagnato un intero giorno, senza rendersi conto che a Londra è ancora il 21 dicembre, e non il 22. Fogg entra così al Reform Club all’ultimo secondo utile e vince la scommessa.

Nell’happy end finale, Phileas sposa Auda e divide il ricavato della vincita con Fix e Passepartout.

 

Le tappe del Giro del mondo in 80 giorni

Londra (treno) - Brindisi (piroscafo) - Suez: sette giorni.
Suez (piroscafo) - Bombay: tredici giorni.
Bombay (treno-elefante-treno) - Calcutta: tre giorni.
Calcutta (piroscafo) - Hong Kong: tredici giorni.
Hong Kong (barca) - Shangai (piroscafo) - Yokohama: sei giorni.
Yokohama (piroscafo) - San Francisco: ventidue giorni.
San Francisco (treno-slitta) - Omaha (treno) - Chicago (treno) - New York: sette giorni.
New York (piroscafo) - Irlanda - Liverpool (treno) - Londra: nove giorni.

 

Commento

 

Il giro del mondo in 80 giorni è a tutt’oggi un grande classico della letteratura per ragazzi, come molti altri libri di Verne. Il successo del libro è dovuto all’abilità con cui l’elemento avventuroso è unito agli interessi tecnico-scientifici scaturiti dal progresso tecnologico e dal clima della seconda Rivoluzione industriale, che spingono sempre più in là i limiti dell’esperienza umana. In questo senso, anche Il giro del mondo in 80 giorni si avvicina per certi aspetti al genere fantascientifico, di cui Verne è considerato uno dei principali fondatori. Non a caso, solo tre anni prima della pubblicazione del Giro del mondo in 80 giorni, mentre Jules Verne era impegnato nella stesura di Ventimila leghe sotto ai mari, George Francis Train (1829-1904), un eccentrico imprenditore americano, aveva compiuto un viaggio intorno al mondo che aveva destato profondo interesse ed era stato seguito da svariati giornali.

Il giro del mondo in 80 giorni dedica tuttavia molta attenzione anche alla caratterizzazione dei personaggi, da cui traspare una precisa idea della società dell’Inghilterra vittoriana. Phileas Fogg è un esponente della buona borghesia: bello, benestante (benché l’origine delle sue ricchezze ci sia ignota) e beneducato, Phileas ha una personalità metodica, al limite dell’ossessività, ma non senza qualche tratto eccentrico. Egli è insomma l’esponente del Positivismo e della fiduca razionale nelle capacità dell’uomo; non a caso il suo motto è che “l’imprevisto non esiste”. Passepartout, il maggiordomo francese ex atleta del circo, è la “spalla comica” della narrazione: diligente ma imbranato, fedele ma confusionario, Passepartout mantiene viva la narrazione, capovolgendo in farsa anche i momenti più drammatici (come, per esempio, il funerale indiano in cui viene salvata Auda). Ai due si aggiunge Fix, poliziotto di Scotland Yard, che tenta in tutti i modi di far fallire il loro viaggio: è l’esponente dell’ordine costituito, ma al tempo stesso riveste i panni dell’antagonista che mette i bastoni tra le ruote di Fogg. Auda, giovane e bella, incarna il fascino dell’esotico, che, a differenza dei barbari costumi di indù e indiani, viene accettato all’interno del mondo occidentale attraverso il matrimonio con Fogg.

Il quadro sociale che ne deriva è insomma assai stratificato: al vertice, c’è ovviamente il gentleman Phileas, che è il motore delle vicende principale e il trionfatore finale all’insegna dell’ordine e della forza di volontà. Gli altri personaggi, appartenenti a classi sociali inferiori o subalterne, non sono comunque meno importanti: il successo - sembra dire Verne - viene dalla capacità di tutti di lavorare e collaborare all’unisono.