Il community model è un modello di business che negli ultimi anni ha ottenuto molta visibilità perché sovverte la struttura tradizionale dell'azienda.
Il modello si caratterizza per il venir meno della tradizionale distinzione tra impresa e clientela: il processo produttivo è distribuito e partecipato, il contenuto è generato dagli utenti.
Spesso la stessa “azienda” non nasce per iniziativa unilaterale dell'imprenditore o degli imprenditori, ma per la cooperazione spontanea dei consumatori. È il caso di Wikipedia, la famosa enciclopedia libera e gratuita, il cui accesso e la cui modifica è aperta a tutti. Fondata nel 2001 da Jimmy Wales e Larry Sanger, Wikipedia è oggi disponibile in 285 lingue e consta di 23 milioni di articoli.
Altri progetti che adottano il community model sono Linux, il sistema operativo open source diffuso in molte varianti, da Ubuntu a Fedora passando per Debian, e Wordpress, un software di blogging e content management (da non confondere con l'omonimo sito).
Lo studente attento potrà notare che c'è una correlazione non casuale tra community model e open source: i progetti che sono sviluppati secondo modalità orizzontali ed agerarchiche vengono realizzati attraverso un modello community-based, perché se l'attività da regolare è decentralizzata anche il modello regolatorio dovrà strutturarsi di conseguenza.
Il community model deve costantemente fare i conti con un problema molto rilevante che ne ostacola la crescita: il free riding. Il fenomeno del free riding è ben noto agli economisti e si verifica quando un bene viene diffuso gratuitamente a tutti i consumatori senza che vi sia un sistema di prezzi che costringa il singolo consumatore a contribuire al costo di produzione. Ogni consumatore che usufruisce di un bene messo a disposizione dalla comunità può scegliere se contribuire no alla sua produzione, sapendo che in ogni caso potrà sempre consumare quel bene: non c'è bisogno che vi dica che ogni consumatore, messo davanti a questo scenario, sceglierà di non contribuire. Ma se tutti si comportassero in questo modo nessuno sarebbe disposto a sopportare parte dei costi ed il bene non verrebbe prodotto! Per questo motivo spesso modelli di questo tipo operano ad un livello che è infinitesimo rispetto alle loro potenzialità.
Prendiamo il caso di Wikipedia: è il quinto sito più visitato al mondo, ha 35 milioni di utenti registrati, 365 milioni di utenti totali. Allo stesso tempo ha meno di 200 dipendenti ed è spesso in difficoltà finanziarie: sopravvive solo grazie alle periodiche donazioni di alcuni filantropi. Cosa sarebbe Wikipedia se ogni utente contribuisse anche in minima parte al progetto?
Basta qualche calcolo per comprendere l'entità del problema: se ogni lettore avesse scritto almeno una voce, Wikipedia ora ne avrebbe quasi 400 milioni. Invece ne ha 23 milioni. Questo è dovuto proprio al fatto che ogni utente non vuole contribuire a qualcosa che può ottenere comunque senza alcun costo.