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Iliade: caratteri generali e antefatto

L’Iliade è un poema epico, composto da Omero, che tratta le vicende accadute gli ultimi cinquantun giorni del decimo anno d’assedio di Troia da parte dei Greci. E’ composto da 15696 versi esametri e raccolto in 24 libri. Non è indicata la data precisa dell’inizio degli avvenimenti e termina prima della conquista della città, con la morte di Ettore. La vicenda ruota attorno all’ira di Achille, come si può presumere dal Proemio, e dal rapimento della bella Elena da parte di Paride, figlio del re di Troia.

Tutto ha inizio durante il banchetto nuziale di Teti e Peleo, padre del valoroso Achille, nonché re di Ftia, che invitarono tutti gli dei e le dee eccetto una: Discordia. Questa, sentendosi offesa, decise di vendicarsi lasciando cadere, su un tavolo imbandito, una mela d’oro, sulla quale era incisa la frase: “Alla più bella”. Era, Atena e Afrodite, credendosi ognuna superiore in bellezza alle altre due, si contesero la mela, fino a quando Zeus, re degli dei, si recò da un giovane, famoso per il suo fascino e gli affidò la decisione: costui era Paride. Le dee, determinate ad ottenere la mela, offrirono doni differenti; Atena la saggezza, Era la potenza e Afrodite la donna più bella del mondo: Elena, moglie di Menelao, re di Sparta. Paride, preferendo quest’ultima offerta, consegnò il pomo ad Afrodite che mantenne la sua promessa. Il giovane, allora, non esitò a indurre la bella Elena alla fuga da Sparta  e a condurla in patria, scatenando così la furia di Menelao, che si schierò con il fratello Agamennone, interessato all’espansione, contro Priamo e l’intera città di Troia. Trascorreranno, così, ben dieci anni prima che i Greci riescano a fare breccia nelle potenti mura di Ilio (Troia) e conquistarla.

La guerra, e l’intera città, hanno, però, un fondamento storico: la battaglia, secondo gli storici, infatti, si scatenò per interessi commerciali, poiché la città di Troia era in una posizione tale da non favorire il commercio tra greci e l’Oriente.