Prima lezione dedicata al trattato Del principe e delle lettere di Vittorio Alfieri.
Ideato nel 1777, il volume fu completato nel 1786 in Alsazia e stampato ben tre anni dopo, nel 1789, anno della Rivoluzione francese.
La tematica principale di quest'opera, divisa in tre libri, è il rapporto tra l'uomo di potere, il principe, e l'uomo di lettere, lo scrittore. La definizione che l'autore dà del principe è molto simile a quella del tiranno, tanto da rendere i due termini tra loro sinonimi: egli è, infatti, "colui, che può ciò che vuole, e vuole ciò che più gli piace; nè del suo operare rende ragione a persona; nè v’è chi dal suo volere il diparta, nè chi al suo potere e volere vaglia ad opporsi".
Esplicito è il richiamo, sin dal titolo, al trattato di Machiavelli Il principe, che verrà ripreso anche nel capitolo finale Esortazione a liberar la Italia dai barbari. Un altro testo che influenza quest'opera è poi il trattato Del sublime dello pseudo-Longino, che affronta l'ideale estetico e retorico del sublime, sebbene non venga mai citato da Alfieri.
Ideato nel 1777, il volume fu completato nel 1786 in Alsazia e stampato ben tre anni dopo, nel 1789, anno della Rivoluzione francese.
La tematica principale di quest'opera, divisa in tre libri, è il rapporto tra l'uomo di potere, il principe, e l'uomo di lettere, lo scrittore. La definizione che l'autore dà del principe è molto simile a quella del tiranno, tanto da rendere i due termini tra loro sinonimi: egli è, infatti, "colui, che può ciò che vuole, e vuole ciò che più gli piace; nè del suo operare rende ragione a persona; nè v’è chi dal suo volere il diparta, nè chi al suo potere e volere vaglia ad opporsi".
Esplicito è il richiamo, sin dal titolo, al trattato di Machiavelli Il principe, che verrà ripreso anche nel capitolo finale Esortazione a liberar la Italia dai barbari. Un altro testo che influenza quest'opera è poi il trattato Del sublime dello pseudo-Longino, che affronta l'ideale estetico e retorico del sublime, sebbene non venga mai citato da Alfieri.