a cura di Adriano Morando;
Docente di Elettrotecnica e di Storia ed Epistemologia delle Scienze Elettromagnetiche presso il Politecnico di Milano
"La triplice alleanza spazio, tempo, materia: Maxwell e l’Elettromagnetismo classico"
Inquadrata la fisica-matematica di fine Settecento nel pensiero meccanicista e nella newtoniana teoria dell’azione a distanza, si richiamano, nell’ambito dell’Elettrostatica e della Magnetostatica, i trionfi e le aspettative dell’École. Si passa poi all’enigma inatteso: Oersted e l’elettro-magnetismo. A fronte delle difficoltà incontrate dal pensiero scientifico del tempo nell’inglobare gli esperimenti del danese nella Meccanica Razionale newtoniana, si analizza l’opera di Ampère.
Acquisito il declino di una scienza francese sempre meno in grado di interpretare i nuovi fenomeni elaborando concetti evoluti di spazio e materia, si sottolinea il passaggio alla scuola inglese. In tale ambito si approfondisce l’opera di Faraday e si richiama, in particolare, la sua rivoluzionaria idea di campo e di azione per contatto.
Da questa si passa al pensiero di James Clerk Maxwell. Dello scienziato scozzese si analizza preliminarmente il rapporto con la scienza (e con la tecnica) del suo tempo e, in particolare, con Faraday. Dopo di che, anche a fronte di una qualche riflessione sulle singolarità della sua formazione scientifica ad Edimburgo e a Cambridge e sui suoi contributi alla scienza, si approfondisce la trilogia elettromagnetica. Da questa, dopo aver indagato, anche all’interno della crisi del meccanicismo, il significato profondo della sua Dynamical Theory, si passa infine al suo Treatise on Electricity and Magnetism.
Viene infine fatto qualche accenno ai continuatori della sua opera: Heaviside, Lodge, Fitzgerald, Hertz.
Data di registrazione: Giovedi' 26 novembre 2009 alle 21.00
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Spazio, tempo, materia: Maxwell e l'elettromagnetismo classico
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