Il 5 settembre del 1946 a Stone Town, nell'isola africana di Zanzibar, allora colonia inglese, nasce, da una famiglia di origini indiane, Farrokh Bulsara, che il mondo conoscerà con il nome d'arte di Freddie Mercury, cantante, pianista e compositore, fondatore dei Queen.
Farrokh trascorre l'infanzia e l'adolescenza tra Zanzibar e India, dove impara a suonare il pianoforte; nel 1964, a seguito della rivoluzione che porta all'indipendenza dell'isola e alla sua unione con il Tanganika a formare la Tanzania, la famiglia Bulsara si sposta in Inghilterra. Qui il giovane Freddie (nomignolo che gli viene dato in collegio) conosce Tim Staffell, cantante e bassista di un gruppo, gli Smile, del quale facevano parte anche il chitarrista Brian May e il batterista Roger Taylor.
Negli anni successivi Bulsara unisce alla attività di designer quella di cantante per gli Ibex, una band di Liverpool che termina la sua attività nel 1969. Nel frattempo gli Smile incidono un singolo che non riscuote successo; in seguito a questo fiasco, Staffell abbandona il gruppo.
Nel 1970 Bulsara, che di lì a poco avrebbe cominciato a farsi chiamare Freddie Mercury, May e Taylor decisero di formare un nuovo gruppo che, su suggerimento di Mercury, prese il nome di Queen; poco dopo, al terzetto si aggiunge anche il bassista John Deacon.
«Anni fa ho pensato al nome Queen ... È solo un nome, ma è molto regale e sembra splendido. È un nome forte, molto universale e immediato. Aveva un sacco di potenziale visivo ed era aperto ad ogni tipo di interpretazione. Ero certamente consapevole delle connotazioni gay, ma quello era solo uno dei suoi aspetti» dichiara Mercury che, in un'altra occasione, aggiunge: «Queen è un nome corto, semplice e facile da ricordare ed esprime poi quello che vogliamo essere, maestosi e regali. Il glam è parte di noi e vogliamo essere dandy».
E dandies lo sono senz'altro, interpreti di quella particolare corrente del rock che prenderà il nome di glam rock: ricercatezza nell'abbigliamento, rose lanciate al pubblico mentre Freddie Mercury sul palco brinda con coppe di champagne, l'esecuzione dell'inno inglese "Good save the Queen" in chiusura diventano il tratto distintivo dei loro primi tour.
Nel 1975 i Queen si chiudono in studio di registrazione per incidere "A Night at the Opera", album del quale fa parte "Bohemian Rhapsody", il brano che darà la definitiva consacrazione alla band. Trasmesso a Capital Radio da Kenny Everett, deejay amico di May, ottiene immediatamente un grande successo.
Negli anni successivi i Queen compongono altri pezzi di grande successo, spaziando tra i generi più diversi, come il soul, l'heavy metal e il progressive, riuscendo a sopravvivere indenni alla rivoluzione portata dal punk.
La loro non è musica di ricerca, di sperimentazione ma, semplicemente, piace al pubblico.
Luca Toccaceli (Milano, 1958). Laureato in filosofia, si occupa professionalmente di consulenza ed editoria musicale. Presso la Facoltà di sociologia di Milano Bicocca è tutor per il corso di Storia e organizzazione della musica e responsabile del Laboratorio di ideazione ed organizzazione di eventi musicali.
In collaborazione con Associazione Musica XXI
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