Intervista a Gillo Dorfles, critico d'arte e pittore.
Dorfles spiega che il video è una nuova forma espressiva con tutti i diritti di essere considerata arte, sebbene non tutti i video, ovviamente, abbiano i requisiti per esserlo.
Come la penna, il pennello e il computer, il video è uno strumento che può essere usato più o meno idoneamente per fare arte. Il difetto di molti video è che spesso si limitano a somigliare a dei piccoli film: mentre il film ha una funzione di racconto, il video dovrebbe avere una funzione di "arte visiva" e tener conto delle dimensioni spaziali, temporali, del commento sonoro, della velocità e dei colori. Nel video si può, inoltre, creare la deformazione della visione: si deve sfruttare il mezzo come suo preciso linguaggio.
L'interrelazione tra il creatore e il fruitore del video è importantissima: sviluppa qualità percettive che nel cinema non sono sviluppate. Il pubblico spesso non è in grado di comprenderlo, proprio perchè abituato al linguaggio cinematografico. E' necessaria, dunque, un'educazione al video come ci è voluta per il cinematografo: anche davanti ad opere cinematografiche, nei primi tempi, le persone non erano abituate alle nuove percezioni.
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