Bruno Di Marino spiega che il grande insegnamento del cinema sperimentale è stato quello di inventarsi una nuova tecnica per ogni film. L'esercizio tecnico non deve intendersi come puro formalismo autoreferenziale: ogni tecnica rimanda a un immaginario, a una storia ma, soprattutto, è una continua scoperta.
Per quanto riguarda la videoarte, in Italia c'è del buon materiale: la situazione è complicata sia perchè gli artisti non sanno come muoversi, sia perchè il mondo culturale spesso non è dinamico nè ricettivo rispetto ai nuovi talenti. Il lavoro del curatore è difficile rispetto a queste nuove forme d'arte: ci si scontra con i gusti differenti di altri, non esistono grandi talenti già affermati e i criteri di valutazione sono molto elastici. Inoltre, "l'immagine in movimento sperimentale", non narrativa, ha molteplici vite: spesso i significati e la bellezza stessa di alcune opere dipendono molto dal contesto in cui sono inserite.
Video su Cinema e videoarte
Relatori