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Baldassarre Castiglione: vita e opere

Baldassarre (o Baldesar) Castiglione nasce a Casatico di Marcaria (Mantova) il 6 dicembre del 1478 da Cristoforo da Castiglione, appartenente a una nobile famiglia militare legata ai marchesi Gonzaga. Attende agli studi umanistici a Milano e impara le arti cavalleresche alla corte di Ludovico il Moro, tra il 1490 e il 1499. Dopo un breve periodo a Mantova, al seguito di Francesco Gonzaga, nel 1504 lascia la corte lombarda per passare al servizio del duca di Urbino Guidobaldo da Montefeltro e del suo successore, Francesco Maria Della Rovere. Alla corte di Urbino, una delle più raffinate del Cinquecento, ambienta il Cortegiano (iniziato nel 1513 e ultimato nel 1518), un trattato dialogico in quattro libri che mette in scena alcune conversazioni, avvenute nell'arco di quattro serate, tra i più illustri personaggi contemporanei, da Elisabetta Gonzaga e Giuliano de' Medici a Ludovico di Canossa.

 

In conclusione del felice soggiorno urbinate, durato nove anni e ricco di missioni diplomatiche, (nel 1506 è in Inghilterra alla corte di Enrico VII e nel 1507 a Milano presso Luigi XII), eventi mondani, (in occasione del carnevale del 1513 allestisce la Calandria all'interno del palazzo ducale, una commedia di Bernardo Dovizi da Bibbiena) e attività militari, (al servizio di Francesco Maria Della Rovere affianca la convulsa politica di Giulio II, il “papa guerriero”); nel 1513 si trasferisce a Roma come ambasciatore dei Della Rovere e frequenta numerosi letterati e pittori, tra cui Raffaello (a cui si lega particolarmente), il quale sceglie di ritrarlo in un famoso dipinto. Nel 1516 è di nuovo a Mantova presso Francesco Gonzaga e sposa la nobildonna Ippolita Torelli che muore nel 1520, dopo avergli dato tre figli. Nel 1521 intraprende la carriera ecclesiastica e nel 1524 si reca come nunzio apostolico di Clemente VII presso l'imperatore Carlo V, nel tentativo di ricucire i rapporti tra la Chiesa e l'Impero. Nonostante i suoi sforzi (a Madrid riscuote la stima di Carlo V, che lo definisce “uno dei migliori cavalieri del mondo”), nel 1527 avviene il sacco di Roma, evento la cui responsabilità gli viene attribuita dal papa per le sue scarse capacità diplomatiche. Muore a Toledo il 2 febbraio 1529. Quella di Baldesar Castiglione non può essere ritenuta una cultura letteraria professionistica: nella sua dimensione di cortigiano al servizio di papi e signori, la scrittura rappresenta un'occupazione da gentiluomini e fa parte della vita sociale di corte. Tra i suoi scritti vanno ricordate anche alcune poesie latine e volgari e una nutrita corrispondenza epistolare (millenovecento lettere circa).