Introduzione alla Vita scritta da esso di Vittorio Alfieri, a cura di Matteo Pascoletti.
La Vita è un'opera dell'ultimo periodo di vita di Vittorio Alfieri, cominciata nel 1790 durante un soggiorno a Parigi, ripresa nel 1798 e ricopiata a partire dal 1803. Quest'opera venne pubblicata postuma e incompiuta nel 1804.
Nel 1790 in due intensi mesi di scrittura Alfieri nella sua narrazione riesce a ripercorrere la sua vita dalla nascita (1749) al 1790. Il racconto è suddiviso in quattro "epoche": puerizia, adolescenza, giovinezza e virilità. L'ultima parte venne ripresa e sviluppata tra il 1797 e il 1803, anno di morte dell'autore.
Alfieri nel corso della sua vita, a causa del suo carattere tormentato, irascibile e malinconico, maturò la percezione di sè come qualcuno che può essere compreso solo dai posteri: da qui la necessità di un racconto autobiografico dedicato al lettore futuro. Egli è molto esplicito nel raccontare anche gli aspetti negativi della propria personalità.
La componente autobiografica è una caratteristica ricorrente dell'autore, la si può notare anche nelle Rime, per esempio nel sonetto Sublime specchio di veraci detti, e soprattutto in un diario, tenuto da Alfieri dal 1774 al 1777.
La Vita è un'opera dell'ultimo periodo di vita di Vittorio Alfieri, cominciata nel 1790 durante un soggiorno a Parigi, ripresa nel 1798 e ricopiata a partire dal 1803. Quest'opera venne pubblicata postuma e incompiuta nel 1804.
Nel 1790 in due intensi mesi di scrittura Alfieri nella sua narrazione riesce a ripercorrere la sua vita dalla nascita (1749) al 1790. Il racconto è suddiviso in quattro "epoche": puerizia, adolescenza, giovinezza e virilità. L'ultima parte venne ripresa e sviluppata tra il 1797 e il 1803, anno di morte dell'autore.
Alfieri nel corso della sua vita, a causa del suo carattere tormentato, irascibile e malinconico, maturò la percezione di sè come qualcuno che può essere compreso solo dai posteri: da qui la necessità di un racconto autobiografico dedicato al lettore futuro. Egli è molto esplicito nel raccontare anche gli aspetti negativi della propria personalità.
La componente autobiografica è una caratteristica ricorrente dell'autore, la si può notare anche nelle Rime, per esempio nel sonetto Sublime specchio di veraci detti, e soprattutto in un diario, tenuto da Alfieri dal 1774 al 1777.