Vladimir Nabokov pubblica il suo più celebre romanzo, Lolita, nel 1955 in Francia, pur avendone cercato una collocazione editoriale da diverso tempo. Il testo, infatti, è stato a più riprese rifiutato dalle case editrici americane 1 a causa della sua trama scabrosa ed senza sottintesi. Il romanzo, narrato in prima persona, ripercorre la passione malsana e maniacale di un uomo maturo, il professore trentasettenne Humbert, per Dolores, da lui chiamata Lolita, la figlia dodicenne della moglie, e diventa fin da subito oggetto di scandalo. Il testo infatti, estremamente sofisticato nello stile, è molto esplicito per quanto riguarda la passione di Humbert e non lesina riferimenti alla sfera sessuale, mantenendo tuttavia sempre uno stile elevato e senza mai scadere in oscenità.
Nabokov, con Lolita, si propone è di indagare i lati più oscuri della sessualità, muovendo oltre la psicologia freudiana e l’eredità letteraria di D.H. Lawrence e di James Joyce.
Malgrado un immediato successo di critica (tra gli elogi positivi vi è anche quello dello scrittore Graham Greene) e di pubblico, in particolar modo negli Stati Uniti dove diventa presto un best seller, Lolita ha una lunga storia di censure sia in Francia che in Inghilterra.
Nonostante le origini russe di Nabokov, il romanzo viene redatto direttamente in inglese, lingua che l’autore apprende in giovane età quando, dopo la Rivoluzione di Ottobre, la sua famiglia fugge da Pietroburgo per riparare in Inghilterra. Lolita verrà tradotto in russo, per opera dello stesso Nabokov, solo dieci anni dopo la pubblicazione.
Riassunto
Humbert Humbert è un professore di letteratura trentasettenne reduce da un esaurimento nervoso e dalla fine di un precedente matrimonio, con una malsana passione per ragazzine molto giovani che gli è rimasta a seguito della morte del suo primo giovanile amore, Annabel Leigh. Humbert decide dunque di abbandonare il lavoro e trasferirsi in New England per coltivare la sua vera passione: scrivere. Qui trova pensione presso la casa di una vedova ancora giovane, Charlotte Haze, che vive sola con la figlia dodicenne, Dolores. In realtà Humbert, che stava per rifiutare l’ospitalità e cercare qualcosa di meglio cambia idea quando vede Dolores che è molto attraente e disinvolta per l’età che ha. La ragazzina, dunque, finirà con l’instaurare da subito un rapporto confidenziale con Humbert. Al sopraggiungere delle vacanze estive Dolores parte per la colonia e quando saluta Humbert gli dà un fugace bacio sulla bocca. Humbert resta dunque con Charlotte, che rende palese la forte attrazione che già provava per l’uomo. Humbert prende la perversa decisione di prendere in moglie Charlotte, in modo tale da essere sicuro di poter continuare la sua vita accanto a Dolores, che chiama con il soprannome di Lolita.
Passa però poco tempo - Dolores infatti è ancora in campeggio - e Charlotte trova il diario personale di Humbert: comincia a sfogliarlo, poi a leggerlo e scopre l’attrazione del marito per sua figlia. Informa Humbert di aver scoperto l’accaduto e lo minaccia, si propone quindi di mandare Dolores a studiare in un collegio per allontanarla dall’uomo. Charlotte non riuscirà però a salvare la figlia, infatti quando esce di casa, ancora frastornata dalle informazioni ottenute, attraversa distrattamente la strada e viene investita, morendo sul colpo.
Tocca a Humbert dare a Dolores la notizia della morte della madre, ma invece di farlo si inventa che Charlotte sia in ospedale e comincia con la ragazzina un viaggio on the road. L’uomo, all’apice della perversione, somministra a Dolores dei sonniferi per poter abusare di lei per poi venire a sapere, quando questi non fanno effetto, che la ragazzina ha già avuto un legame sentimentale durante l’estate. Humbert decide di raccontare la verità a Dolores e le chiede di essere legalmente il suo patrigno.
I due non tornano più a casa e la relazione diventa via via più problematica, anche a causa del comportamento sempre più degenere di Humbert che comincia a pagare Dolores e a farle credere che in caso di una denuncia rischierebbe una condanna tanto quanto lui. Dopo un anno passato a vagare attraverso gli Stati Uniti si fermano, sempre in New England, e Humbert ottiene lavoro in un College e iscrive nuovamente Dolores a scuola: in una scuola femminile, acciocché i rapporti con maschi suoi coetanei siano ridotti il più possibile.
Nonostante l’uomo tenga Dolores in uno stato di semireclusione, la ragazzina riesce a convincerlo ad iscriverla a un corso di teatro, tenuto per caso da un vecchio conoscente di sua madre, il regista Quilty. Complice anche la nuova passione di Dolores, che si rivela un’attrice estremamente dotata, il rapporto con Humbert si complica ulteriormente (anche perché lo strano rapporto tra i due sta cominciando a venire notato dai concittadini) finché dopo una lite Dolores scappa. Quando Humbert riesce a ritrovarla, Dolores ha cambiato completamente umore, è felice e lo informa che vuole riprendere l’esistenza vagabonda di prima.
Humbert e Dolores, dunque, riprendono il viaggio, ma Humbert è per la prima volta sospettoso nei confronti di Lolita: gli sembra infatti di essere seguito e teme che possa essere stato messo in atto un piano per incastrarlo. Prima che Humbert possa scoprire qualcosa, tuttavia, Dolores si ammala e Humbert è costretto a portarla in ospedale.
Qui Dolores riesce a fuggire, aiutata da un uomo che la va a prendere dichiarando al personale medico di essere lo zio. Humbert la cerca per tutti i motel della zona, in alcuni casi ha perso la ragazzina e il misterioso uomo per un soffio, ma non riesce più ad avere sue notizie.
Humbert comincia dunque un’esistenza solitaria, se possibile ancora più infelice, finché non conosce una donna, Rita, con cui si lega stabilmente per un paio d’anni.
Passa un’altro anno e Humbert riceve una lettera di Dolores: finalmente può rivederla. Durante il loro incontro Humbert ricostruisce l’ultimo, drammatico periodo della vita della ragazzina: dopo essere fuggita dall’ospedale con l’uomo misterioso che rivela essere Quilty, si è ritrovata poco dopo completamente sola per aver rifiutato di essere introdotta da lui all’ambiente pornografico. Dolores ha conosciuto dunque un uomo, Richard, che poi ha sposato, a cui non ha raccontato nulla della sua precedente vita e che crede che Humbert sia suo padre. Dolores, che ormai aspetta un bambino, ha bisogno di soldi e riesce a farsi dare quattromila dollari da Humbert (che accetta di darglieli solo dopo averle estorto il nome di Quilty come responsabile della sua fuga). Nonostante l’uomo provi di nuovo a circuirla, Dolores non vuole separarsi dalla nuova famiglia che ha creato. Humbert attribuisce tutta la colpa per il destino suo e di Dolores a Quilty e come ultimo scellerato atto lo uccide sparandogli.
Arrestato non immediatamente dopo l’omicidio ma per aver guidato contromano, Humbert, tradotto in carcere scrive il libro di memorie che il lettore ha dunque appena terminato e che potrà essere pubblicato solo a seguito sia della sua morte che di quella di Lolita.
Una nota in calce al testo informa della morte di Lolita pochi mesi dopo il suo ultimo incontro con Humbert, a Natale, partorendo un bambino già morto, e di Humbert stesso, a seguito di una trombosi mentre ancora aspettava di venire processato.
Commento
Se Lolita sia da annoverare tra i romanzi erotici è questione dibattuta: se per alcuni critici, infatti, quello di Nabokov è un tentativo di unire la dimensione del racconto erotico a quella del racconto morale, per altri si tratta, per l’inserzione di motivi esplicitamente sensuali, di un testo appartenente alla tradizione erotica a tutti gli effetti, analogamente a romanzi come L’amante di Lady Chatterley. Questa difficoltà di collocazione tematica è data dal fatto che Lolita, prima di tutto, è un testo profondamente letterario, in cui il materiale erotico, al di là dell’idea trasmessa e veicolata dal contesto, non prevale mai sulla costruzione della e, anzi, non vi sono praticamente mai paragrafi in cui l’autore indulge in descrizioni esplicite. Quello che troviamo, dunque, è un romanzo basato interamente sullo stile, uno stile che sa essere sarcastico e pungente, la cui materia è genericamente erotica, senza che questo erotismo venga però in alcun modo approfondito didascalicamente.
L’attenzione allo stile nasce principalmente dalla convinzione di Nabokov che qualunque argomento possa assumere valenza artistica se trattato con i dovuti accorgimenti. La scabrosa materia del racconto di Lolita viene dunque plasmata, resa innocua, con un linguaggio che affabula il lettore innalzando la posta in gioco: non siamo davanti ad uno scandalo pornografico ma dinnanzi a un fine gioco linguistico, che porta in campo istanze psicologiche e morali senza mai cadere nell’eccesso, ma anzi, mantenendosi sempre sul filo lieve del colto sarcasmo.
Lo stile di scrittura elevato e il continuo ricorso del narratore all’ironia e ai giochi di parole trasforma dunque la tragedia di Dolores in una tragicommedia, così come la consapevolezza di Humbert della propria patologia mira a stabilire un contatto empatico con il lettore e a ricercarne il perdono. Il messaggio del narratore/protagonista è dunque un messaggio di disperazione e sentimento che giunge a compimento quando, dopo aver incontrato Dolores ormai diciassettenne e incinta, scopre di essere ancora attratto da lei, nonostante ormai sia più vecchia dell’età per cui solitamente prova del desiderio.
Da notare, in ogni caso, che il narratore non dà mai una doppia prospettiva delle vicende narrate e al lettore il punto di vista di Dolores resta perlopiù sconosciuto: la ragazzina viene unicamente rappresentata attraverso lo sguardo e la percezione di Humbert senza aver modo di comunicare i propri pensieri.
Da notare, inoltre, che con il suo romanzo Nabokov si scaglia contro la psicoanalisi tradizionale, che accusa di essere incapace a comprendere davvero i meandri della mente umana, le cui tensioni non sempre sono incasellabili in spiegazioni meramente logiche. Quello che Nabokov si propone di fare, dunque, è presentare una galleria di caratteri che sfuggono ad una chiara classificazione psicologica e la stessa attitudine del protagonista non può essere descritta come una chiara patologia quanto come un coacervo di emozioni il cui indirizzo non è spiegabile con la sola razionalità.
1 Nabokov, nato in Russia ed emigrato in Gran Bretagna, dal 1940 vive negli Stati Uniti.