Transfert
Definizione
Fenomeno psichico per cui si trasferisce una serie di emozioni e pulsioni inconsce del proprio passato sulla figura del proprio analista. Nella psicoanalisi freudiana, il transfert indica lo spostamento sulla figura del medico curante di sentimenti ambivalenti provati dal paziente nevrotico nell’infanzia verso i propri genitori (soprattutto di natura sessuale, e perciò repressi dall’Io).
Spiegazione
Il transfert, o “traslazione”, entra a far parte del più ampio metodo psicoanalitico di Freud come prassi terapeutica: lo psicoanalista dovra far emergere il contenuto inconscio del transfert (che può avere una connotazione positiva o negativa nei confronti dell’analista stesso) del paziente, e catalizzarlo per la soluzione delle nevrosi all’interno di una situazione analitica. Il transfert diventa funzionale all’attività terapeutica nella misura in cui lo psiconalista sa sfruttare i desideri (di origine infantile) che il paziente proietta su di lui, senza soddisfarli direttamente ma sfruttandoli per razionalizzare il rimosso e suscitare la presa di coscienza del paziente stesso. Il concetto di transfert, elaborato da Freud nel 1895, attraversa tutto il suo pensiero fino a Al di là del principio di piacere (1920).
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