Inconscio

Definizione

Termine della psicoanalisi di Sigmund Freud (1856-1939) riferito alla prima topica psicologica e che indica la zona della psiche in cui vengono confinate e censurate esperienze (soprattutto legate alla sfera della sessualità) non controllabili ed elaborabili da parte del soggetto. Nell’inconscio opera il principio di piacere, che cerca di far emergere le rappresentazioni mentali di questa zona psichica a livello del preconscio.

Spiegazione

Sigmund Freud elabora la prima topica filosofica nel 1899 nel suo studio intitolato L’interpretazione dei sogni in cui identifica tre sistemi: il conscio, il preconscio e l’inconscio. Se il conscio rappresenta solo una piccola parte della vita mentale dell’individuo, il preconscio è una prima zona dell’inconscio in cui sono compresi quegli elementi psichici solo momentaneamente inconsci e che pertanto possono “emergere” a livello di coscienza in determinate condizioni.

La seconda zona dell’inconscio comprende invece ricordi, esperienze passate ed eventi (che spesso rimandano alla vita infantile) che sono stabilmente inconsci per effetto dell’intervento della rimozione. Per Freud, verrebbe in particolar modo confinata nell’inconscio una prima esperienza traumatica, da cui poi dipendono le successive (e i relativi sintomi nevrotici). Il superamento della rimozione, e quindi il recupero degli elementi psichici stabilmente inconsci, può avvenire solo mediante tecniche specifiche messe in atto dal terapeuta.

La prima topica (conscio, preconscio, inconscio) verrà in seguito rielaborata dallo stesso Freud nella cosiddetta seconda topica.