kant

kant diceva anche che la mente da un ordine alle esperienze attraverso lo spazio e il tempo che creano i fenomeni! Riuscite a darmi una spiegazione piu completa? e come è arrivato a fare questa teoria? Eva


il 09 Gennaio 2015, da EVA TOMASIN

Matilde Quarti il 09 Gennaio 2015 ha risposto:

Ciao Eva, Kant con fenomeni intende la realtà così come ci appare tramite lo spazio e il tempo, ovvero le forme dell'intuizione, e tramite le categorie dell'intelletto. Quindi, secondo Kant, la sensibilità intuisce i suoi contenuti dalla realtà e dall'esperienza invece di generarli. Lo spazio sarà allora la forma del senso esterno, quindi quella della distribuzione delle cose; invece il tempo sarà la forma del senso interno, quindi della distribuzione dei sensi secondo un avvicendamento cronologico. Ovviamente i dati esterni posso arrivarci solamente tramite il senso interno, quindi il tempo sarà anche la forma universale della percezione. Kant giunge a questa riflessione tramite la cosiddetta rivoluzione copernicana, ovvero quel cambiamento di prospettiva attraverso cui Kant arriva a supporre che sia la natura a configurarsi sulle strutture mentali e non, viceversa, le strutture mentali a plasmarsi sulla natura. Spero di esserti stata utile, ti mando un saluto! :)

Astorino Simone il 09 Gennaio 2015 ha risposto:

Noto che Matilde Quarti ha già risposto in modo esaudiente e rispondo solo per sottolineare una concetto fondamentale in Kant: spazio e tempo NON creano fenomeni. La sensibilità, ossia la facoltà di cui spazio e tempo sono forme pure a priori, non è creativa, pur essendo - in un certo senso - attiva: infatti, se da una parte è recettiva , dall'altra, proprio per le forme pure a priori, de-forma (e sottolineo de-forma, che non è deforma) le impressioni che provengono dal mondo esterno, ma MAI le crea. Il fenomeno, dunque, è esterno al soggetto e non creato da lui; sarà solo con la filosofia Idealistica che l'oggetto si ridurrà a creazione del Soggetto. Ad ogni modo, Kant per le sue riflessioni parte da pensatori come Descartes, Locke, senza dubbio David Hume, il quale lo "ha svegliato dal sonno dogmatico" e anche da Wolff, Un'ultima cosa che forse ti può aiutare: spazio e tempo - ancora una volta a sottolineare il loro potere non creativo - sono come occhiali con lenti colorate che appunto de - formano la realtà, ma non la creano affatto! Ad ogni modo, se ti può aiutare ti lascio qualche link inerente Kant: qui c'è l'analisi della Critica della Ragion Pura (https://library.weschool.com/lezione/critica-della-ragion-pura-schema-6600.html) e anche qui (https://library.weschool.com/lezione/critica-della-ragion-pura-kant-sintesi-6601.html) e qualcosa qui (https://library.weschool.com/lezione/riassunto-pensiero-immanuel-kant-tribunale-della-ragione-6974.html). Ti auguro una buona giornata (e scusa per l'insistenza, ma sono concetti fondamentali in Kant). :)

marco DI MICO il 17 Maggio 2018 ha risposto:

Ciao, vedo che ci sono già delle risposte di persone sicuramente più preparate di me, perciò, mi limito a darti una risposta molto breve: come giustamente osservi "la mente da un ordine alle esperienze attraverso lo spazio e il tempo" significa che per capire, studiare, inquadrare i fenomeni esterni a noi (ossia quelli della fisica e della natura) noi utilizziamo sempre le categorie dello spazio e del tempo. Non sappiamo vederle in nessun altro modo. Dalla mela che ti cade sulla testa, alla crescita dei nostri figli abbiamo bisogno di quelle due categorie per inquadrarle, capirle, studiarle. E' nella nostra stessa natura