le "rime" di ariosto
che ruolo ha Bembo nella produzione delle "rime"?
il 05 Dicembre 2014, da tea morgenstern
Ciao Tea, l’influsso di Bembo e delle sue “Prose della volgar lingua” (ti indico qui alcune nostre lezioni: https://library.weschool.com/lezione/bembo-prose-della-volgar-lingua-baldassar-castiglione-5995.html e https://library.weschool.com/lezione/prose-della-volgar-lingua-commento-pietro-bembo-pico-della-mirandola-5996.html) è una questione interessante all’interno della produzione di Ariosto. Da un lato, Ariosto ha sicuramente presente il modello linguistico bembesco: pare che la composizione delle “Rime” inizi verso il 1513 (in coincidenza con la relazione con Alessandra Benucci Strozzi) e di lì a pochi anni Ariosto si dedica alla revisione del suo poema principale. Dall’altro lato, ci sono però molti tratti di originalità, che alla fine risultano maggioritari. Essi riguardano soprattutto il rapporto con il modello petrarchesco del “Canzoniere”, che dalle “Prose” in poi diventa IL modello di riferimento per la lirica d’amore. Ariosto nelle sue “Rime” (composte di quarantuno sonetti, cinque canzoni e dodici madrigali) predilige la rappresentazione di un amore reale e concreto, felice e realizzato, e non il cammino di perfezionamento spirituale e sublimazione delle passioni che sta alla base dei “Rerum vulgarium fragmenta”. I suoi modelli di riferimento sono il primo libro degli “Amorum libri tres” di Matteo Maria Boiardo (https://library.weschool.com/lezione/boiardo-amorum-libri-tres-corte-degli-estensi-5874.html), la tradizione della poesia cortese, la lirica di Properzio e Catullo. Insomma, anche se poco nota, la raccolta di liriche di Ariosto è più originale di quella di molti petrarchisti prima e dopo di lui. Spero di aver risposto alla tua domanda, un saluto e buona giornata!