Letteratura

Differenze sostanziali tra Guicciardini e Machiavelli?


il 20 Maggio 2015, da Bianca tincovici

luca ghirimoldi il 26 Maggio 2015 ha risposto:

Ciao Bianca, provo a farti un riassunto veloce. I due scrittori, che si conoscevano e si stimavano, condividono alcuni punti in comune, come l’analisi razionale e “laica” dei fatti storici (l’uomo per entrambi non è guidato dalla Provvidenza, ma segue piuttosto interessi e tornaconti personali) e l’attenzione al peso della “fortuna” negli eventi. Ci sono però anche considerevoli differenze. La prima riguarda l’atteggiamento verso la Storia e quindi verso la professione di storico: Machiavelli (qui c’è il nostro corso completo: https://library.weschool.com/corso/il-principe-machiavelli-biografia-lettera-francesco-vettori-5367.html) è un convinto assertore della “lezione delle cose antiche”, ovvero della possibilità di estrarre regole e precetti dai fatti del passato (anche remoto, come nel caso della storia romana dei “Discorsi sulla prima deca di Tito Livio”), mentre Guicciardini preferisce sempre fare riferimento al caso concreto che ha sotto gli occhi, facendosi così sostenitore dell’attitudine analitica del “fare” storia. Machiavelli da questa propensione al passato non recupera certo l’atteggiamento moralistico della storiografia a lui contemporanea quanto piuttosto l’esaltazione della “virtù” (si tratta di un termine cruciale in Machiavelli) antica, che sarebbe necessaria per il riscatto nazionale (pensa ad esempio alla tradizionale polemica contro le truppe mercenarie). Guicciardini invece non indica mai nel passato un modello (etico e comportamentale) da recuperare per risolvere la crisi del presente; in lui prevale sempre un atteggiamento più analitico e pessimistico, che vuole analizzare le cause e le implicazioni degli eventi storici piuttosto che proporre una soluzione o una strategia d’azione. Da ciò deriva anche la notevole differenza tra Machiavelli e Guicciardini per quanto concerne la concezione stessa dell’attività dello storico: per il primo la stesura de “Il Principe” deve servire a indicare un modello pragmatico da seguire per risollevare le sorti italiane dopo la crisi di inizio Cinquecento; la “Storia d’Italia” di Guicciardini getta invece sulle vicende uno sguardo più impassibile e distaccato, nella consapevolezza (tipica del personaggio di Guicciardini, come si vede anche nei “Ricordi”: https://library.weschool.com/lezione/francesco-guicciardini-ricordi-riassunto-discrezione-machiavelli-5573.html) dei limiti delle azioni intraprese dagli uomini e nello scetticismo verso tutto ciò che turba l’equilibrio e che lascia spazio all’azione distruttrice della “fortuna” (si tratti di un’idea fondamentale della “Storia d’Italia”: https://library.weschool.com/lezione/storia-d-italia-di-guicciardini-riassunto-e-commento-dell-opera-5574.html). Fammi sapere se ho risposto alla tua domanda, un saluto e buona giornata! :)