letteratura

il rapporto tra poeta e natura tra questi 3 poeti ( Ungaretti- Montale - Svevo )


il 16 Maggio 2016, da Nermin Mustafoski

Matilde Quarti il 18 Maggio 2016 ha risposto:

Ciao Nermin, con Montale il rapporto con la natura cessa di essere espresso simbioticamente. Il poeta, infatti, rifiutando la fusione panica con la natura fa diventare il paesaggio un'espressione dei propri strati interiori: desolato e brullo come il dasagio esistenziale che lo attanaglia. La natura, dunque diventa metafora di una vita incomprensibile ed inesprimibile e la poesia, lungi dal fornire delle risposte resta un interrogativo (se vuoi approfondire l'argomento qui trovi un riassunto della poetica di Montale: https://library.weschool.com/lezione/eugenio-montale-ossi-di-seppia-commento-3139.html ). La natura di Ungaretti ( https://library.weschool.com/lezione/giuseppe-ungaretti-riassunto-vita-opere-1393.html ), che nella sua vita viaggiò molto, invece, è descrittiva, serve a scandire il tempo a mostrare il passare dei giorni e delle stagioni. Ma viene utilizzata dal poeta anche per esprimere i propri sentimenti interiori, in particolare lo stupore e lo sgomento che i fenomeni naturali suscitano. Infine abbiamo Svevo ( https://library.weschool.com/lezione/italo-svevo-trieste-coscienza-di-zeno-5330.html ), il quale concepisce la natura in un'ottica profondamente darwiniana, quindi di dominio del più forte sul più debole, ma anche rousseauiana, di luogo della spontaneità e della genuinità, contrapposta, dunque, a una società artificiale basata sulla menzogna. Spero di esserti stata utile, ti saluto!