Lo stile
Lo stile di scrittura di Cesare può essere definito "atticista"?
il 28 Maggio 2015, da Samuele Colombini
Ciao Samuele, sì, Cesare era un “atticista” in campo retorico. La vicinanza all’atticismo, tipica già a partire dalla sua formazione, è da collegarsi alla sua adesione alla scuola linguistica dell’analogismo. Questa tendenza, che viene fatta risalire alla scuola filologica di Alessandria e all’attività del trattatista Dioniso Trace (170-90 ca. a.C.), considera la lingua come un sistema razionale, governato da leggi precise e rigorose in opposizione all’uso e alla creatività personale, tra cui la principale è appunto l’analogia (per cui, ad esempio, le parole devono flettersi e declinarsi in analogia con un modello). Questa impronta linguistico e stilistica si riflette benissimo nel “De bello gallico” e nel “De bello civili”, il cui stile lucido e limpido is caratterizza per una lingua fattuale e per la rinuncia a immagini forti, a figure retoriche come la metafora ( https://library.weschool.com/lezione/metafora-esempi-significato-definizione-figure-retoriche-12426.html). Altra conseguenza dell’atticismo cesariano è l’attenta selezione dei termini, dato che Cesare rifiuta programmaticamente i sinonimi e, a costo della ripetitività, usa sempre lo stesso vocabolo (così come certe formule standardizzate come: “His rebus cognitis”). Un saluto e buona giornata! :)
Grazie mille del chiarimento! :) - Samuele Colombini 29 Maggio 2015
A te! :) - luca ghirimoldi 29 Maggio 2015