Definizione
Figura retorica (dal latino metaphŏra a sua volta modellato sul greco metaphorá, “trasferimento”) in cui si descrive un determinato oggetto o persona o realtà utilizzando un termine o un concetto che stanno con il primo in rapporto di similtudine; con la metafora, il termine di paragone viene spostato dal suo contesto semantico originario a quello nuovo secondo un rapporto di analogia, che può dipendere da un motivo linguistico, o, su più larga scala, culturale e sociale.
Il legame tra i due termini della metafora però, a differenza della similitudine vera e propria, rimane implicito e sottointeso tanto che questa figura retorica è spesso definita “paragone accorciato” proprio per l’assenza di avverbi o espressioni (“come”, “simile a”, “in maniera simile a” e così via) che segnalano esplicitamente il confronto tra due enti. La metafora, il cui funzionamento logico prevede lo spostamento dal significato proprio a quello traslato, si avvicina ad altre figure retoriche come la metonimia, la sineddoche e l'analogia.
Spiegazione ed esempi
Sin dai tempi di Aristotele, lo studio della metafora ha spaziato dalla sua funzione puramente linguistica fino alla sua capacità di creare un’immagine inedita ed originale, dando vita ad una nuova forma di percezione ed interpretazione della realtà (come negli studi del filosofo francese Paul Ricoeur confluiti ne La metafora viva, Milano, Jaca Book, 1981). Di sicuro il campo di applicazione della metafora è sterminato, e va dalla sintetica immagine di chiusura de L’infinito di Leopardi (v. 15: “e il naufragar m'è dolce in questo mare”, in cui il pensiero del poeta si fonde nell’immensità su cui sta ragionando, e l’attività dell’immaginazione viene paragonata istantaneamente con un dolce naufragio) fino a espressioni ormai diventate di uso comune, come “Carlo è un leone” (cioè Carlo è una persona dotata di grande coraggio, come tradizionalmente il leone). In questo caso, spesso si parla di catacresi, ovvero di metafore ormai entrate nell’uso della lingua e non più percepite - nella maggior parte dei casi - come creazioni inedite (come “il tramonto della vita” per “la vecchiaia”). L’uso e la funzione della metafora è insomma in stretta connessione con le convenzioni socio-culturali di un determinato gruppo umano.
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