"Notte di Vento" di Pascoli --> URGENTE

Non trovo in alcun sito internet la parafrasi e l'analisi delle figure retoriche presenti in "Notte di vento" di Giovanni Pascoli, comparsa nel 1897 nella quarta edizione di Myricae ... il testo è questo http://it.wikisource.org/wiki/Myricae/Tristezze/Notte_di_vento Grazie mille!!


il 03 Aprile 2015, da Shahrazad Alvarez

luca ghirimoldi il 03 Aprile 2015 ha risposto:

Ciao, al momento non abbiamo una lezione su “Notte di vento”! Se però posso darti qualche rapida indicazione (la parafrasi del testo è abbastanza lineare, ma chiedimi pure quello che non è chiaro!), in questo testo sono evidenti alcune caratteristiche della poesia di Pascoli. C’è innanzitutto il ruolo dell’ignoto e del mistero: il poeta non chiarisce quale sia di preciso il referente delle sue parole, ma lascia il tutto in sospeso, creando un clima di ansia e inquietudine simile a quello de “L’assiuolo” (https://library.weschool.com/lezione/assiuolo-giovanni-pascoli-myricae-parafrasi-3159.html). Lo sguardo sulla “notte di tenebra”, che spaventa e attrae, è allora quello del fanciullino pascoliano (trovi qui una lezione molto dettagliata in merito: https://library.weschool.com/lezione/riassunto-poetica-del-fanciullino-1384.html), il cui sguardo sa penetrare con occhio ingenuo negli aspetti meno noti e consueti della realtà, rintracciandovi aspetti inediti ed ignoti per lo sguardo comune. Qui, ad esempio, il vento diventa nella seconda strofe “un volo di spetri” che, nei versi conclusivi, sono portatori di un messaggio di morte (la morte, soprattutto connessa all’omicidio del padre, è un tema costante della poesia di Pascoli). Molto importante, come in tanti altri testi dell’autore, è anche il ruolo dell’onomatopea (https://library.weschool.com/definizione/onomatopea.html) che chiude con un suono che sembra sia quello del vento che un grido di sofferenza le tre stanza del testo. Dal punto di vista delle figure retoriche e dello stile, si può notare il ricorso all’analogia (https://library.weschool.com/definizione/analogia.html), per creare un’immagine assai particolare come “un fragile squillo di vetri” (v. 8) dove il fischio acuto del vento notturno è paragonato al rompersi in mille pezzi di un vetro, attraverso una sintesi di sensazioni diversi, su cui opera pure la sinestesia (https://library.weschool.com/definizione/sinestesia.html). Come sempre Pascoli riserva molta attenzione alla metrica e al ruolo della rima (schema ABCCB), all’aspetto fonico (nota l’insistenza sulla “u” in “lugubre”, “bufera”, “ululi”, “laggiù”; a questo proposito si può anche parlare di scelte fonosimboliche (https://library.weschool.com/definizione/fonosimbolismo.html) e coloristico (nota ovviamente l’insistenza sul nero e sul termine “ombra”). Se vuoi approfondire, qui trovi il nostro corso completo su Pascoli: https://library.weschool.com/corso/poetica-del-fanciullino-pascoli-assiuolo-gelsomino-notturno-cavalla-storna-3194.html Fammi sapere se è tutto chiaro, un saluto! :)


Grazie mille è proprio quello che cercavo, sei stato gentilissimo! - Shahrazad Alvarez 03 Aprile 2015

Prego! Buona giornata! :) - luca ghirimoldi 03 Aprile 2015